Domani, giovedì 12 dicembre, la Banca Centrale Europea effettuerà un taglio dei tassi di 25 punti base. Così concordano gli economisti secondo cui i rischi negativi per l’economia dell’eurozona e il quadro dell’inflazione sono entrambi aumentati, il che potrebbe spingere la banca centrale ad accelerare l’allentamento monetario nel 2025.
Bce si prepara all’ultima riunione dell’anno: ecco di quanto taglierà i tassi
Quella di domani sarà comunque una riunione cruciale per definire le linee guida per l’anno a venire, non da ultimo perché lo staff della BCE renderà note le proprie proiezioni macroeconomiche trimestrali su crescita e inflazione. Tali previsioni terranno conto dell’impatto globale estremamente incerto del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e delle sue minacce di imporre tariffe commerciali a tappeto.
Finora la banca centrale ha abbassato il tasso di riferimento dal 4% al 3,25% quest’anno, con tre incrementi di 25 punti base tra giugno e ottobre.
La possibilità che la BCE opti per un taglio di 50 punti base per chiudere il 2024 è sembrata fortemente in gioco dopo l’ultima riunione autunnale, con diversi responsabili politici che hanno dichiarato che sarebbero rimasti dipendenti dai dati, ma che un rallentamento significativo dell’inflazione nell’area dell’euro e un peggioramento delle prospettive economiche per il blocco potrebbero giustificare una mossa importante a dicembre.
L’inflazione complessiva è tornata sopra l’obiettivo a novembre, salendo al 2,3% dal 2% di ottobre. Nel frattempo, l’economia della zona euro è cresciuta al ritmo più veloce degli ultimi due anni nel terzo trimestre, anche se solo dello 0,4%.
“Non c’è bisogno di affrettarsi in questa fase per la BCE”, ha dichiaratoSylvain Broyer, capo economista EMEA di S&P Global Ratings, a ‘Squawk Box Europe’ della CNBC. “L’inflazione, almeno nel breve periodo, è sotto controllo. Ma finché il costo del lavoro aumenterà al di sopra della produttività, la BCE dovrebbe rimanere cauta o aspettare a tagliare i tassi”.
Secondo Broyer, ciò si tradurrà probabilmente in un taglio di 25 punti base a dicembre, seguito da riduzioni dei tassi ad un “ritmo rapido” per portare la politica monetaria ad una posizione neutrale che non limiti né stimoli la crescita.
Cosa deciderà la Bce nel 2025
Secondo diverse previsioni, questo ritmo si tradurrà in tagli di 25 punti base in tutte e sei le riunioni della BCE nel 2025 fino a settembre, portando di conseguenza il tasso di riferimento dal 3% all’1,5%.
Tra gli economisti che sono concordi con questa previsione troviamo i ricercatori della danese Danske Bank, secondo cui i responsabili politici della BCE discuteranno di un taglio di 50 punti base alla riunione di dicembre, ma alla fine si orienteranno su una mossa più contenuta. Hanno aggiunto di aspettarsi una “reazione benigna del mercato”, anche se il presidente della BCE Christine Lagarde dovesse cambiare il suo messaggio in una direzione più dovish, ossia più accomodante.
La BCE si sta preparando a un anno di “lavori pesanti” per sostenere la crescita in calo dell’eurozona, mentre l’instabilità politica nelle principali economie tedesche e francesi fa salire i rendimenti obbligazionari in queste regioni chiave, ha affermato Carsten Brzeski, responsabile globale della macro per ING Research, in occasione di un evento in cui ha condiviso le sue prospettive per il 2025 la scorsa settimana.