Economia

Bce: spread Italia in calo. E’ l’effetto della fiducia sulla manovra

Italia passa indenne dal vaglio della Bce. Nel consueto Bollettino economico della Banca centrale di Francoforte emerge come lo spread in Italia scende “grazie a un migliore clima di fiducia che ha caratterizzato le attese relative al bilancio”.

Bce: in Italia scende lo spreed

In Italia in particolare, si è assistito al maggior calo di disoccupazione dell’area Euro. Ma non solo. “Gran parte dell’aumento dello spread si è verificato prima delle elezioni Usa, proseguendo la tendenza osservata dal 2022. Dopo le votazioni il differenziale si è ampliato più rapidamente, in quanto l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi si è propagato ai mercati dei titoli di Stato dell’area dell’euro” si legge nel Bollettino della Bce.

L’istituto sottolinea tuttavia come “gli effetti di propagazione in Grecia, Spagna, Italia e Portogallo sono stati comunque limitati, grazie a un migliore clima di fiducia che ha caratterizzato le attese relative al bilancio in alcuni di questi paesi”. Lagarde attribuisce questi risultati a una maggiore fiducia nelle attese relative alla manovra economica italiana, che ha contribuito a limitare le tensioni sui mercati finanziari.

Economia: rischi crescita al ribasso

Nel Bollettino, la Bce sottolinea come l’inflazione nell’area euro si stia dirigendo verso una “stabilizzazione durevole intorno all’obiettivo del 2% a medio termine” grazie all’attenuarsi delle pressioni dal lato del costo del lavoro e al passato inasprimento della politica monetaria, dice scrive l’istituto guidato da Christine Lagarde, soffermandosi sui rischi per la crescita economica che “restano orientati verso il basso”. Infatti, anche se l’economia dell’area euro è cresciuta più del previsto nel terzo trimestre dello 0,4%, “dai dati più recenti emerge tuttavia una perdita di slancio”.

I rischi per la crescita economica rimangono inclinati verso il basso, si legge nel Bollettino.

Il rischio di maggiori attriti nel commercio mondiale potrebbe pesare sulla crescita dell’area dell’euro, frenando le esportazioni e indebolendo l’economia globale. Il calo della fiducia potrebbe impedire ai consumi e agli investimenti di riprendersi con la rapidità prevista. Questo potrebbe essere amplificato dai rischi geopolitici, come la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, che potrebbero interrompere le forniture di energia e il commercio globale. La crescita potrebbe anche diminuire se gli effetti ritardati dell’inasprimento della politica monetaria durassero più a lungo del previsto. Potrebbe essere più alta se le condizioni di finanziamento più agevoli e il calo dell’inflazione consentissero una ripresa più rapida dei consumi e degli investimenti interni.

Decisione sui tassi  rinviata a prossima riunione

Sulla base di questo contesto, la Bce rende noto infine che deciderà nei prossimi mesi sui tassi d’interesse “di volta in volta a ogni riunione” e “alla luce dei dati economici e finanziari più recenti”: il Consiglio direttivo “non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”, ribadisce il Bollettino economico. Il prossimo appuntamento con il meeting della Bce è il 30 gennaio 2025. Qui tutte le altre date dei meeting della Bce.