ROMA (WSI) – Per la prima volta dal potenziamento del programma straordinario di Quantitative Easing avviato il mese scorso, la Bce ha comunicato i nomi delle società di cui ha comprato debito nell’ambito del piano di acquisto di titoli. Sfortunatamente l’elenco di bond coinvolti è molto difficile da decifrare, essendo comunicato in una forma sconveniente e decisamente poco pratica.
Le operazioni di acquisto sono effettuate da nove banche centrali differenti e ogni autorità centrale ha pubblicato la sua “lista degli acquisti” servendosi di un numero di identificazione “Isin – un complesso codice alfanumerico unico di 12 cifre per ogni corporate bond.
Ci vuole del tempo insomma per identificare i singoli bond comprati, e la Bce non fornirà ulteriori informazioni sul prezzo e sull’ammontare di denaro comprato. Finora il programma, come si vociferava già nelle sale operative, si è concentrato sulle società di telecomunicazioni, sulle utility e sulle compagnie di assicurazioni, tra cui Assicurazioni Generali. Una sola impresa del travagliato settore bancario italiano è presente.
Generali e Intesa soli bond del settore finanziario
La parte “societaria” del piano di acquisto di titoli del debito ha preso il via a giugno. Fino al 15 luglio la Bce aveva comprato 10,4 miliardi di euro di debito con rating investment grade, una somma superiore alla parte alta della forchetta delle stime degli analisti. La shopping list di Bankitalia è consultabile in questo documento.
Cercando sulla sezione del mercato ExtraMOT sul sito della Borsa italiana si scopre che XS1088274169 corrisponde per esempio al titolo emesso da 2i Rete Gas; XS1144492532 a Intesa Sanpaolo; XS1088274672 e XS0951567030 ad A2A; XS1087831688 ad Acea; XS0986174851,XS0542534192 eXS0193945655 ad Atlantia; XS1327504087 ad Autostrade Tf; XS0452187916, XS1176079843, XS0842659426, XS0306646042, XS0192503695 e IT0004794142 a Enel; IT0004760655, XS0451457435, XS0521000975, XS0996354956 eXS0331141332 a Eni; XS1329671132 eXS1119021357 alla holding Exor; XS1004118904 e XS0954248729 a Ferrovie dello Stato; XS1237519571 alla Rai; XS0944435121 alle Poste italiane; XS1030851791 a Luxottica; XS1314238459 e XS1086104681 a Iren; XS1084043451 e XS0880764435 a Hera; XS1014759648 al gruppo Generali; XS0452314536 ad Assicurazioni Generali; XS1019326641,XS1318709497 a Snam; XS1419869885, XS1169832810 eXS1347748607 a Telecom Italia; XS1178105851 e XS0605214336 a Terna e così via.
L’obiettivo della politica monetaria eterodossa varata da Mario Draghi e dai colleghi del board di Francoforte è quella di migliorare le condizioni finanziarie anche nell’economia reale. Il potenziamento dello schema di Quantitative Easing ha anche alimentato una serie di nuove emissioni di obbligazioni da parte delle aziende europee.
Siccome il piano di acquisti è cominciato ufficialmente l’8 giugno, la politica ha riscontrato un successo inferiore alle stime viste le turbolenze di mercato provocate dalla Brexit. La Bce sta comprando bond societari, titoli governativi e abs (asset-backed securities) al ritmo di 80 miliardi di euro al mese.
Si rischia estate di tensione per i Btp
Se la Bce, che con le sue misure sta sostenendo i titoli di Stato della periferia e in particolare quelli di Spagna e Italia, dovesse rimandare a settembre le sue decisioni in materia di politica monetaria, i Btp sarebbero esposti a mesi estivi di tensione e nervosismo. Lo scrive un analista di Cassa Lombarda.
“Il focus della settimana è la riunione di politica monetaria della Bce in programma questo giovedì 21. Il mercato non si attende il varo di nuove misure di stimolo monetario, anche se però potrebbero cambiare le regole del Quantitative Easing per ridurre l’effetto scarsità sui titoli acquistabili. Se la Bce non dovesse optare per l’abbandono del criterio del “capital key” nell’acquisto de titoli di Stato, i BTP potrebbero soffrirne, in quanto tra i maggiori beneficiari di tale aspettativa. In base a questo criterio si possono acquistare titoli di Stato in proporzione alla quota azionaria Bce detenuta dal singolo Paese”, dice Alberto Biolzi, Responsabile Advisory di Cassa Lombarda.
“I banchieri centrali – si legge nel report – presumibilmente, attenderanno settembre prima di decidere nuove mosse avendo per quella data a disposizione anche le nuove proiezioni economiche. I titoli di Stato italiani continueranno quindi a essere esposti, durante i mesi estivi, a una volatilità legata alle banche, al prossimo referendum e alle revisioni di rating dell’autunno”.
“Le emissioni di bond governativi di Eurozona dovrebbero ammontare nella settimana a circa €20 miliardi tra Belgio, Germania, Spagna e Francia, senza supporto di scadenze. La situazione del cash flow migliorerà molto dopo questa settimana con due settimane di rimborsi per €80 miliardi. Saranno pubblicati in Eurozona i primi dati di sentiment dopo il referendum sulla Brexit, tra cui gli indici PMI e lo Zew tedesco. In Usa, i dati dell’immobiliare sono previsti in rallentamento mentre il Philly FED previsto in recupero”.
Detto questo la settimana secondo l’analista si preannuncia in realtà piuttosto tranquilla, anche perché non ci saranno testimonianze dei membri della Federal Reserve in vista della prossima riunione del FOMC del 28 luglio”.
“L’azionario Usa, dopo aver toccato nuovi record storici grazie anche a flussi positivi verso l’asset class, sarà guidato dalle aspettative di utili alimentate dai risultati trimestrali. Il FMI pubblicherà le nuove stime macro globali, mentre la riunione del G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali si terrà il 23-24 luglio a Chengdu, in Cina”. Il tutto mentre sul piano geopolitico il fallito golpe in Turchia aggiunge nuove incertezze al già complesso quadro mediorientale.