Economia

Bce non teme inflazione e conferma politica monetaria

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Come da attese nella riunione di politica monetaria di giugno la Bce ha mantenuto invariati i tassi di interesse, sui minimi storici, sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.

Secondo quanto precisato da Francoforte la Bce si attende che i tassi di riferimento si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà in maniera coerente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo. Insomma al momento alla Bce l’inflazione non fa ancora paura.

Bce, acquisto titoli nel piano Pepp prosegue

A dispetto delle attese secondo cui alcuni analisti vedevano una frenata negli acquisti di titoli a seguito dei timori di inflazione, la Bce ha oggi confermato che continuerà a condurre gli acquisti di titoli obbligazionari nell’ambito del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), con una dotazione di 1.850 miliardi di euro, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus.
Ma non solo. Sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione, il Consiglio direttivo si attende che nel prossimo trimestre gli acquisti netti nell’ambito del PEPP continuino a essere condotti a un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi dell’anno.

In particolare la Bce condurrà gli acquisti in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Se le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute mediante flussi di acquisti di attività che non esauriscano la dotazione nell’orizzonte degli acquisti netti del PEPP, non sarà necessario utilizzare appieno la dotazione.
Allo stesso modo, aggiungono da Francoforte, questa può essere ricalibrata, se richiesto, per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione.

Il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP continuerà ad essere investito almeno sino alla fine del 2023. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’orientamento di politica monetaria.

Anche il quantitative easing prosegue

Secondo quanto precisato dalla Bce anche gli acquisti nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Il Consiglio direttivo continua ad attendersi che gli acquisti mensili proseguiranno e termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE.

Francoforte intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli.

Operazioni di rifinanziamento

Infine, la Bce continuerà a fornire abbondante liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. La liquidità ottenuta tramite la terza serie di operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT-III) svolge un ruolo cruciale nel sostenere il credito bancario alle imprese e alle famiglie.

Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si avvicini stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria.