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Bce: Tremonti sostiene Draghi. Ma solo per toglierselo dai piedi

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Roma – ”Ho letto oggi sui giornali che l’Italia dovrebbe fare a marzo una manovra da 30 miliardi. Francamente considero discussioni di questo tipo prive di fondamento”. Lo avrebbe detto, a quanto si apprende, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nell’incontro di questo pomeriggio con i rappresentanti della stampa estera in Italia.

”Il governo italiano sostiene la candidatura di Draghi” alla presidenza della Bce. Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, lancia ufficialmente la candidatura del governatore di Bankitalia all’Eurotower parlando davanti alla stampa estera.

Per una coincidenza le parole di Tremonti arrivano contemporaneamente all’annuncio del governo tedesco sulle dimissioni di Axel Weber dopo l’incontro tra il presidente della Bundesbank e il cancelliere Angela Merkel. Con le dimissioni di Weber, la Merkel segna un punto a suo favore dopo l’imbarazzo degli ultimi due giorni per l’indisponibilita’ di Weber a candidarsi per la Bce. La Merkel ha preteso le dimissioni del rude e spigoloso banchiere e la prossima settimana verra’ designato il successore che entrera’ in carica il 30 aprile.

Una svolta per la Germania. Se Weber non si fosse dimesso dalla Bundesbank, la Merkel non avrebbe potuto presentare un altro candidato per la Bce. A questo punto dovrebbero definitivamente tramontare le candidature tedesche di Regling (a capo del fondo salva stati) e quella di Otmar Issing, capo economista e membro del board dell’Eurotower con mandato in scadenza nel 2014. L’annuncio da Berlino e’ stato molto stringato.

”Il cancelliere e il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble – ha detto il portavoce della Merkel – hanno preso atto della decisione del professor Weber, assunta per ragioni personali”. Weber aveva deciso di non essere disponibile per la Bce lamentando uno scarso sostegno da parte dell’esecutivo di Berlino, spiazzando la Merkel che rivendica la presidenza della Bce dopo l’olandese Duisenberg e Trichet. Ma Weber, a causa della sua conclamata ostilita’ all’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce, e’ da sempre osteggiato dalla Francia.

Nella partita a scacchi per individuare il prossimo guardiano dell’euro, la Merkel recupera posizioni, potendo candidare il nuovo presidente della Bundesbank. E per Sarkozy sara’ complicato porre un nuovo veto sul candidato tedesco, sarebbe l’indicazione di un pregiudizio. Non voleva Weber ed e’ stato accontentato. Ma la svolta odierna non significa che la strada verso la Bce a un tedesco sia in discesa. La candidatura Draghi, grazie al prestigio internazionale di cui gode il governatore di Bankitalia, e’ di quelle autorevoli, anche se nella decisione dei capi di Stato e di governo non conta solo il curriculum.