Dopo le indicazioni arrivate ieri dalle minute della Fed, l’attenzione del mercato è rivolto oggi alla Bce che, stando alle indiscrezioni di stampa, dovrebbe aver trovato la quadra sulla revisione della strategia di politica monetaria che, secondo le indiscrezioni, vedrebbe una modifica dell’obiettivo di inflazione da “inferiore ma vicino al 2%” “al 2%”, con la possibilità di tollerare movimenti temporanei superiori a tale livello.
Il cambiamento dovrebbe permettere alla BCE di mantenere ancora più a lungo una politica accomodante, considerato che, stando alle ultime stime dell’Istituto, l’inflazione nel 2023 si dovrebbe attestare all’1,4%, ben lontano dall’obiettivo.
BCE: prima revisione della strategia dal 2003
L’annuncio ufficiale è atteso per le 13, mentre alle 14.30 la presidente Christine Lagarde e il vicepresidente Luis de Guindos terranno una conferenza stampa sulle novità. Quella che sarà presentata oggi è la prima revisione della strategia della BCE dal 2003 ed è stata una delle priorità di Christine Lagarde da quando ha preso il posto di Mario Draghi alla guida dell’istituzione di Francoforte alla fine del 2019.
Gli osservatori cercheranno nelle parole dei funzionari della BCE anche riferimenti alla tolleranza di un livello di inflazione superiore al nuovo obiettivo. È infatti probabile che un riferimento esplicito alla tolleranza di un superamento dell’inflazione sia visto dagli investitori come un impegno a mantenere la politica monetaria a un livello estremamente accomodante per un periodo lungo e come una garanzia che il 2% non sia un limite insuperabile.
Tuttavia, è improbabile che la Bce si spinga così lontano come la Federal Reserve degli Stati Uniti, che si è formalmente impegnata a lasciare che l’inflazione superi il suo obiettivo per compensare un periodo di bassa crescita dei prezzi.
BCE: attesa svolta green negli asset
Non finisce qui. La BCE dovrebbe inoltre annunciare piani per un cambiamento green nel suo portafoglio di acquisto di attività, lontano dalle aziende con alte emissioni di carbonio che non hanno un piano per soddisfare l’obiettivo dell’UE di essere a zero emissioni entro il 2050.
Il cambiamento sarà probabilmente introdotto gradualmente in diversi anni perché avrà bisogno di una maggiore divulgazione da parte delle aziende e l’Ue stabilirà un sistema di classificazione verde per gli investitori, che stabilirà quali aree sono amiche del clima.