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Bce: tutto quel che dovete sapere oggi su Draghi e il rischio deflazione

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FRANCOFORTE (WSI) – La Bce si muoverà a giugno, aveva preannunciato il presidente Mario Draghi il mese scorso. L’Eurotower farà tutto quello che è in suo potere per impedire una “spirale” deflazionistica e non è affatto rassegnata all’attuale, debole inflazione allo 0,5%, ha aggiunto Draghi una settimana fa.

Al consiglio di giovedì per la Bce la sfida sarà quella di non deludere le aspettative crescenti dei mercati, operando nel mandato e convincendo la Bundesbank. Ecco le misure possibili e i nodi da sciogliere.

TASSI GIU’. Un taglio del tasso principale, attualmente allo 0,25%, minimo record, è dato per certo. Draghi sarebbe anzi pronto a indicare che non è l’ultimo taglio dei tassi. S’ipotizza allo 0,1%, con contestuale analogo taglio del tasso sui depositi bancari dallo 0% attuale a un -0,1%. Una misura senza precedenti pensata per indebolire l’euro, ma con qualche rischio per i bilanci delle banche alcune delle quali sono già in difficoltà.

NUOVO MAXI-PRESTITO. Dopo i 1.000 miliardi di fondi a tre anni a fine 2011, potrebbe arrivare un nuovo maxi-rifinanziamento, questa volta condizionato al credito a famiglie e imprese. L’efficacia, stante anche il precedente del meccanismo usato dalla Banca d’Inghilterra, è da vedere.

STOP A STERILIZZAZIONI. Una prima mossa per la creazione vera e propria di moneta fresca, da parte della Bce, potrebbe arrivare interrompendo le operazioni settimanali con cui l’Eurotower riassorbe la liquidità immessa nel sistema comprando titoli pubblici greci, italiani, irlandesi, portoghesi e spagnoli fra il 2010 e il 201. In ballo ci sono 165 miliardi: pochi per fare la differenza, obiettano molti economisti.

ACQUISTO DEGLI ‘ABS’. Un primo passo verso il quantitative easing anglosassone, cioè l’acquisto massiccio di titoli, potrebbe passare per l’acquisto degli ‘Abs’, titoli che impacchettano prestiti a famiglie e imprese. Una misura che potrebbe essere preannunciata, dando ai mercati un primo assaggio. Le banche vedrebbero liberarsi capitale di rischio e potrebbero prestare di più. Il problema sono i tempi tecnici perché vada a regime: Draghi ha indicato un anno. E gli ostacoli regolamentari che, attualmente, penalizzano gli Abs europei. –

QUANTITATIVE EASING. E’ l’arma finale, l’acquisto massiccio di titoli di Stato e altre attività finanziarie. Si parla di un’operazione in autunno che potrebbe creare in pochi mesi 1.000 miliardi di euro di moneta, deprezzando l’euro aumentandone il quantitativo in circolazione e creando inflazione. (ANSA)