ROMA (WSI) – Il quarantasettenne tedesco, Joerg Asmussen, ha rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di membro dell’executive board della Banca Centrale Europea, per “motivi strettamente personali”, come dichiarato dallo stesso a Reuters.
Asmussen, informa Reuters, ha annunciato contemporaneamente che avrebbe accettato un incarico da vice ministro del Lavoro nel nuovo governo tedesco.
Tuttavia, la vera sorpresa è che Asmussen non sia stato nominato ministro delle Finanze nel nuovo governo della cancelliera tedesca, Angela Merkel. Ancor più sorprendente, poi, è che Asmussen aveva sostituito nientemeno che Juergen Stark, il quale aveva lasciato drammaticamente la Bce poiché in disaccordo con la politica dell’Eurotower di acquistare titoli pubblici dei Paesi dell’Eurozona per far fronte alla crisi del debito sovrano.
Sarebbe da chiedersi, quindi, se la prematura dipartita di Asmussen sia solo l’ultima indicazione che la BCE si stia finalmente preparando a mettere in campo un programma di quantitative easing, nel suo ultimo disperato tentativo di sconfiggere il credit-crunch e la deriva deflazionistica verso cui sembra orientata l’Europa.