Società

Bce: Weber si chiama fuori

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Alex Weber si chiama fuori dalla corsa per la successione di Jean-Claude Trichet alla guida della Banca Centrale Europea. Il numero uno della Bundesbank era considerato da molti in pole position per prendere il comando del consiglio governativo composto da 23 membri quando scadra’ il mandato di otto anni del banchiere francese.

Sulla scia del lancio di agenzia diffuso da Reuters, secondo cui Weber tra l’altro non si candidera’ per un secondo mandato alla guida della Bundesbank, l’euro ha bruciato parte dei guadagni accumulati nella mattinata italiana e al momento scambia in rialzo di quasi lo 0,2% nei confronti del dollaro a quota $1,3648.

Ora pare che il favorito sia Klaus Regling, uomo a capo dell’European Financial Stability Facility, il fondo da 440 miliardi di euro istituito la scorsa primavera dopo il piano di aiuti concessi alla Grecia. Nonostante l’autorevolezza e capacita’ indubbie, difficile che possa toccare a Mario Draghi, soluzione che non soddisfa la Germania.

Regling sicuramente ha tutte le carte in regola, potendo contare su un curriculum di tutto rispetto, con un passato al Fondo Monetario Internazionale, al ministero delle Finanze tedesco e alla Commissione Europea. Regling, inoltre, e’ stato uno degli architetti del patto di crescita e di stabilita’ dell’Unione Europea. Tra gli altri candidati figurano il capo della banca centrale del Lussemburgo Yves Mersch e il banchiere centrale finlandese Erkki Liikanen.

Circa Weber, BusinessWeek scrive che il banchiere Axel Weber dalla Bundesbank vuole passare alla Deutsche Bank, stando a un rumor citato da DPA (Deutsche Presse-Agentur).

************

(ASCA) – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha avuto oggi un colloquio telefonico con Axel Weber, presidente della Bundesbank e potenziale candidato al presidenza della Bce dove potrebbe succedere, nel prossimo novembre, a Jean-Claude Trichet giunto la termine del suo mandato di otto anni. L’oggetto della conversazione e’ ”stato confidenziale” ha detto Steffen Siebert, portavoce della Merkel, ribadendo il desiderio di Berlino per un candidato forte alla presidenza dell’Eurotower.

Il colloquio Merkel-Weber arriva in una giornata segnata da un certo nervosismo. Questa mattina le voci di un imminente comunicato della Bundesbank sull’avvenire professionale del proprio presidente Axel Weber. Poi la nota ufficiale : ”Smentiamo le voci di un imminente comunicato sul futuro di Axel Weber”. Un giallo che corre parallelo con quanto pubblicato dai media tedeschi, secondo cui il presidente della Bundesbank non e’ piu’ il candidato alla successione di Jean-Claude Trichet sullo scranno piu’ alto della Bce.

Weber si sarebbe ”bruciato” per la sua scarsa diplomazia. In particolare la sua opposizione alla decisione della Bce di comprare i titoli di Stato dei paesi dell’Eurozona sotto l’attacco della speculazione (Grecia, Irlanda, Portogallo) avrebbe fatto infuriare le cancellerie di mezza Europa. Per la stampa tedesca, in assenza di un candidato ”made in Buba (e’ questo il diminutivo della Bundesbank)”, Berlino potrebbe ripiegare sul presidente della banca del Lussemburgo Yves Mersch.

Per alcuni media Weber avrebbe deciso di tornare a lavorare nella direzione della Deutsche Bank. Una ipotesi nata dopo che lo stesso Weber, in una conversazione tenuta in un circolo privato, avrebbe confessato che non intendeva candidarsi per un secondo mandato alla Bundesbank. Il Consiglio europeo potrebbe decidere sulla candidatura del nuovo presidente della Bce anche nel vertice di fine marzo, il mandato di Trichet scade a ottobre. La candidatura, formalmente si tratta di ”una raccomandazione” del Consiglio Europeo, deve poi ricevere il parere del Parlamento Europeo e del Consiglio direttivo della Bce.

Al momento, il toto-Bce vede, secondo gli osservatori, diversi candididati, se Weber si chiamasse fuori la Germania potrebbe proporre Klaus Regling, presidente del fondo europeo salva-Stati. Tra i papabili anche Mario Draghi, governatore della Banca di Italia e presidente del Financial Stability Board; Yves Mersch, governatore della Banca del Lussemburgo e Erkki Likkanen, governatore della Banca di Finlandia. Si era fatto anche il nome di Juergen Stark, tedesco e membro del Consiglio esecutivo della Bce, ma ha gia’ fatto otto anni di mandato e quindi non dovrebbe, secondo lo Statuto dell’Eurotower, essere candidabile.

Molti vedono Juergen Stark a capo della Bundesbank se Weber dovesse lasciare per nuovi incarichi. Sempre nell’area del ‘Made in Germany”, la candidatura di Klaus Regling, che ha avuto anche una esperienza come Dg della commissione Ue (settore economia), rappresenterebbe, in caso di successo, una novita’. Finora nella breve storia della Bce, iniziata nel 1998, la poltrona di presidente e’ sempre stata assegnata a un candidato con una precedente esperienza di banchiere centrale. E’ il caso dell’attuale presidente Trichet, ex governatore della Banca di Francia, e del suo predecessore Willem Frederik Duisenberg, olandese ed ex governatore della Banca d’Olanda.

(TMNews) – L’eventuale uscita di scena di Axel Weber, candidato tedesco alla presidenza della Bce, potrebbe aprire la strada a Mario Draghi che siede alla guida della Banca d’Italia dalla fine del 2005 ed il cui mandato, rinnovabile per una sola volta, scade a fine 2011.

Weber e Draghi sono infatti entrambi considerati come candidati ideali alla successione a Jean-Claude Trichet quando, a fine ottobre dovrà lasciare l’istituto di Francoforte dove siede dal novembre del 2003. Sul nome di Draghi convergono, ormai da mesi, numerosi analisti internazionali. Non per nulla il numero uno di via Nazionale è stato chiamato a guidare il Financial Stability Board (incarico che ricopre dall’aprile del 2006) in un momento di grossa crisi finanziaria quale quella attuale, proprio perché a lui è riconosciuta esperienza e standing di livello internazionale.

L’eventuale rinuncia di Weber a candidarsi alla guida della Bce, ipotizzata da alcune indiscrezioni sin da questa mattina e non ancora ufficializzata (secondo alcune fonti interne, Weber avrebbe confidato ai suoi di non essere disponibile ad un nuovo mandato alla Bundesbank), è arrivata totalmente inattesa. Una vera e propria sorpresa, a cui i mercati hanno immediatamente reagito con un calo dell’euro nei confronti del dollaro (immediatamente risalito) proprio perché Weber, appoggiato dal governo tedesco, era considerato come il banchiere centrale che vanta maggiori chances per la corsa per la poltrona più importante dell’istituto di Francoforte.

Da un punto di vista tecnico, sottolineano alcuni analisti, Draghi è probabilmente uno dei candidati più autorevoli non solo per l’esperienza maturata come banchiere centrale ma soprattutto nel ruolo svolto all’interno del Fsb, dove ha potuto maturare una profonda conoscenza del settore bancario, cruciale nel momento di passaggio a Basilea 3. Da un punto di vista di politica monetaria poi, è l’opinione di Marco Valli, chief economist del gruppo Unicredit per l’Eurozona, Draghi può essere considerato un ‘moderato’.

Il maggior problema di Draghi, paradossalmente, potrebbe risiedere proprio nella sua nazionalità italiana: con la crisi del debito ancora lontana dall’essere risolta, non è facile infatti immaginare il Consiglio Bce espressione quasi totalmente dei cosidetti periferici (il vice presidente Constancio viene dal Portogallo). L’alternativa potrebbe essere quella di un candidato proveniente dai paesi più piccoli, e più virtuosi: il lussemburghese Yves Mersch, ma anche il presidente della Banca centrale finlandese Erkki Liikanen sembrano alternative plausibili. Senza escludere la possibilità dell’emergere di un nuovo candidato tedesco. Il più accreditato in questo contesto è Klaus Regling, capo dell’Efsf (Fondo di soccorso per gli Stati dell’Eurozona in difficoltà), un nome tuttavia molto poco conosciuto dai mercati.