Roma – Il sistema fiscale italiano e’ un “pachiderma” a causa della “bulimia delle norme”. Lo ha sottolineato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, intervenendo alla presentazione di una ricerca sul grado di soddisfazione degli utenti dei Caf.
“Da 40 anni abbiamo una bulimia di norme fiscali – ha spiegato Befera – un po’ perche’ bisognava fare gettito, un po’ perche’ bisognava favorire qualche lobby con le agevolazioni, o spostare la tassazione da un soggetto a un altro. Abbiamo creato – ha proseguito – un sistema che e’ un po’ un pachiderma. Senza Caf sarebbe quasi impossibile compilare un 730”.
ECCO LA DELEGA FISCALE. La definizione di procedure semplificate, a misura di contribuente, potrebbe arrivare con il provvedimento di delega fiscale presentato dal governo in parlamento. Befera ha auspicato la sua approvazione, ma – ha aggiunto – se non si può portare avanti la riforma per nuove «urgenze legate all’attacco alle finanze pubbliche», si può comunque procedere alle semplificazioni. «Sarà possibile stralciare alcune parti della delega e farle diventare norme nel più breve tempo possibile».
TROPPE AGEVOLAZIONI. Sarebbe questa la strada per correggere il «problema fondamentale» del sistema fiscale italiano, che è «estremamente complicato», secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate, soprattutto a causa delle agevolazioni. «In Italia un’agevolazione non si nega a nessuno», ha spiegato Befera citando il ministro delle Finanze della Democrazia cristiana degli Anni 50, Ezio Vanoni.
Si tratta in totale di oltre 700 aiuti per circa 240 miliardi di euro, dei quali alcuni sono «certamente inutili e non danno l’utilità sociale per cui sono nati; bisogna rivedere il sistema degli adempimenti per eliminare, o almeno ridurre, quelli non necessari».
L’ESEMPIO STATUNITENSE. Si contrasta così la «bulimia delle norme fiscali degli ultimi 40 anni che, un po’ per fare gettito, un po’ per favorire qualche lobby con le agevolazioni, ha creato un sistema che è un pachiderma. Se riusciamo a semplificarlo possiamo ridurre l’esigenza di contatto fisico, arrivando al punto che basta spedire un assegno all’Agenzia con l’importo dovuto. Negli Stati Uniti lo fanno anche con i contanti». Oggi «senza i Caf sarebbe quasi impossibile compilare un 730, figuriamoci un modello Unico» e i centri di assistenza hanno anche il merito, secondo Befera, di «avvicinare i cittadini al Fisco e far vedere il dovere di pagare le tasse in positivo». Un esempio? L’Imu. «Tutti gli italiani hanno pagato, è un segno di quel dovere civico, di quel senso di responsabilità che sta distinguendo il nostro popolo in questo momento di difficoltà».