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Beffa riccometro: ci rimettono pensionati e lavoratori dipendenti con una casa

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ROMA (WSI) – Il nuovo riccometro creato per stanare i falsi poveri rischia di estromettere dal nostro welfare pensionati e dipendenti a basso reddito ma proprietari di casa. Ad evidenziare il pericolo è uno studio del Servizio politiche fiscali della Uil elaborato per la Stampa, che mostra un’impennata per dipendenti e pensionati proprietari di casa del reddito Isee che, sotto determinate soglie, dà diritto a tutta una serie di prestazioni sociali.

Il riccometro è invece più generoso con chi è in locazione o ha il mutuo o ha più familiari a carico. Del decreto della presidenza del Consiglio già messo a punto se ne occuperà oramai il governo che verrà, quindi lo strumento è ancora da perfezionare prima dell’entrata in vigore. Ma Pd e centristi hanno già fatto sapere di puntare sul nuovo Isee per rendere più equo l’accesso alla prestazioni sociali e il decreto è un atto dovuto perché espressamente previsto dalla legge “Salva-Italia”. Per questo è bene valutarne gli effetti per capire se c’è qualcosa da ritarare.

Chi ci rimette

Sicuramente i pensionati che vivono da soli e hanno la casa di proprietà. Un anziano con una modesta pensione di 14mila euro lordi l’anno, che ha un conticino di 15mila euro in banca e una casetta di proprietà con rendita catastale di 600euro, che equivale a una abitazione non popolare di una ottantina di metri quadri in città, vede impennarsi il proprio reddito Isee di 6.606 euro, superando il tetto dei 23.700 euro.

Che in quasi tutti i comuni d’Italia equivale a dire addio a servizi sociali e agevolazioni. Va male anche al lavoratore dipendente con moglie e un solo figlio ma con casa di proprietà dello stesso valore catastale di 600 euro e un reddito di 19.800 euro (quello medio nazionale),che vede impennarsi il suo nuovo Isee di 1.375 euro.

Questo perché la casa è calcolata in base alle nuove rendite catastali, rivalutate del 60% dall’Imu. A rimetterci sono poi tutti gli attuali “portoghesi del welfare”, che dichiarano redditi irrisori ma possiedono beni di lusso o case di prestigio.

Chi ci guadagna

Chi è in affitto o ha una famiglia numerosa perché in entrambi i casi il nuovo Isee applica più generosi sconti sul reddito. Per esempio il pensionato con un reddito sempre di 14 mila euro ma con un affitto da pagare di 400 euro mensili vede abbattersi il suo reddito di 1.358 euro. ll lavoratore dipendente, coniugato e con tre figli di età superiore ai tre anni, che ha un reddito, già superiore alla media, di 38mila euro ma un affitto da pagare di 400 euro mensili vede scendere il reddito Isee di ben 3.108 euro, finendo sotto la soglia dei 12mila euro che in quasi tutti i comuni da diritto a buona parte dei servizi sociali agevolati.

Cosa si perde o si guadagna

Prima di tutto le soglie di reddito Isee che danno diritto alle prestazioni sociali variano da comune a comune. Detto questo i pensionati che salgono oltre il reddito d’accesso al welfare dovranno dire addio all’assistenza domiciliare, al pagamento delle rette per case di riposo, alle riduzioni delle bollette telefoniche e delle tariffe per il trasporto locale, oltre che ai servizi gratuiti per i disabili, il telesoccorso, gli assegni al nucleo e altri servizi erogati dai comuni.

Ovviamente ci saranno invece pensionati senza casa, esclusi da tutto ciò con il vecchio Isee, che potranno invece essere più protetti dal welfare qualora il riccometro finisca per abbassarne il reddito.

Per le famiglie in gioco ci sono invece l’accesso agli asili comunali, il sostegno scolastico, gli assegni di maternità, i libri scolastici gratuiti, il diritto allo studio universitario e gli sconti sulle bollette. Pd e centristi hanno già anticipato che il nuovo Isee servirà anche a stabilire la soglia che da diritto all’esenzione dai ticket sanitari.

Setaccio elettronico anti-furbi

Fisco e Inps andranno a braccetto per stanare i furbetti del Welfare che presenteranno a comuni, asl, università e enti vari dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) non veritiere. L’Ente, ricevuta la Dsu la trasmetterà per via telematica al sistema informativo Isee gestito dall’Inps. Tutta una serie di informazioni, come auto di lusso, conti correnti bancari, assegni di invalidità e altri indicatori patrimoniali non saranno compilati dal contribuente ma verranno trasmesse all’Inps direttamente dall’Agenzia delle Entrate. I falsi poveri sono avvisati.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Stampa – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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