(9Colonne) – Venezia, 21 feb – “I benzinai che protestano hanno ottimi motivi per farlo, e possono contare sulla solidarietà della Regione del Veneto”. Così l’assessore regionale alle Politiche Economiche Fabio Gava schiera la Regione contro il piano di liberalizzazioni del ministro Bersani per quanto riguarda la rete di distribuzione dei carburanti. Gava elenca una serie di motivi che stanno alla base della contrarietà: “prima di tutto – dice – l’inevitabile concentrazione di impianti nelle aree coperte dalla grande distribuzione, porterà allo svuotamento dei punti vendita nelle zone periferiche, con un evidente danno ai cittadini che dovranno percorrere molta strada in più per andarsi a rifornire. E quand’anche lo facessero in un centro commerciale, il risparmio che ne deriverebbe sarebbe assolutamente irrisorio, per l’assoluta insufficienza del margine sui cui operare”. “La vera liberalizzazione – prosegue Gava – sarebbe dare la possibilità ai gestori di approvvigionarsi dove credono e dove possono spuntare prezzi migliori da trasferire al consumatore, e non invece obbligarli ad un regime pressoché monopolistico dove in realtà è l’Eni a fare il prezzo!”. “In realtà – aggiunge Gava – lo Stato, attraverso la golden share sull’Eni, con il marchio Agip, controlla oltre il 30% del mercato della rete stradale. Eni, a sua volta, controlla inoltre il settore della raffinazione in Italia, sia direttamente (circa il 45%), sia indirettamente con partecipazioni e/o conto lavorazioni (il 25-30%). Il vero cuore del problema è che lo Stato, sia con le accise che con il controllo dell’Eni (30%), non vuole rinunciare ai margini che incassa. Una sorta di monopolio che le cosiddette liberalizzazioni non faranno altro che rafforzare”.