Nuova fiammata della benzina, che ora al self-service sfiora la soglia di 1 euro e 90 al litro. Un trend rialzista partito già dalle festività di Pasqua e che sta proseguendo consolidandosi, anche in virtù dei tagli alla produzione praticati dall’Opec di recente. Vediamo tutto nell’analisi.
L’aumento dei carburanti
Salgono le medie dei prezzi praticati della benzina che, recependo i rialzi della scorsa settimana, arriva quasi a sfiorare la soglia di 1,9 euro al litro. Stabile invece il diesel. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 16 aprile, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,893 euro al litro (1,888 nella rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,886 e 1,901 euro al litro (no logo 1,890).
Il diesel resta stabile
Il prezzo medio praticato del diesel self resta stabile sugli 1,772 euro al litro (contro 1,773), con prezzi medi compresi tra 1,755 e 1,787 euro al litro (no logo 1,765). Sul servito per la benzina il prezzo medio praticato si porta a 2,029 euro al litro, mentre il diesel rimane a 1,915 euro. I prezzi praticati del Gpl si trovano tra 0,783 e 0,801 euro. Infine il metano mostra prezzi medi tra 1,618 e 1,702 euro.
L’allerta per il governo
Insomma, l’oro nero torna a essere materia di notevole discussione e l’allarme sul caro prezzi della benzina è già scattato. La preoccupazione è che si arrivi a livelli tali da dover rendere necessario l’intervento dell’esecutivo sulle accise. Una misura che non era stata più rinnovata nei mesi scorsi proprio dal governo Meloni.