(WSI) – «Ho dovuto fare tutto da me, come al solito ho tirato la carretta da solo». Silvio Berlusconi, di fronte ai primi dati delle elezioni europee che preannunciano il mancato “sfondamento” del 40%, si sfoga nel quartier generale del Pdl, come riporta il quotidiano Libero. E rivendica la scelta di candidarsi in prima persona al parlamento di Strasburgo: «Se non fossi sceso in campo io l’affluenza sarebbe stata ancora più bassa. È anche per mio merito che l’Italia si conferma il primo Paese per percentuale di votanti: con il record di elettori e di consensi il mio governo si conferma il più forte d’Europa». Ma ai suoi fedelissimi, secondo il quotidiano, ha espresso la sua amarezza: «Se i risultati non saranno all’altezza nel partito dovranno cambiare molte cose».
BONAIUTI: «PROGETTO PDL IN SALUTE» – «Berlusconi? Non è arrabbiato». È Paolo Bonaiuti a rinsaldare gli animi pidiellini, poche ore dopo, a risultati quasi definitivi: «Si tratta di semplificazioni della stampa – dice il sottosegretario a Unomattina -. In realtà il progetto Pdl va avanti benissimo. Il Pdl non supera i livelli indicati da quattro sondaggi soltanto perché è stato forte il livello di astensionismo e perché nella campagna elettorale sono stati presenti problemi non politici». E comunque, sottolinea, «non è vero che noi volevamo andare oltre il risultato delle politiche». Bonaiuti punta invece l’indice contro la “disfatta” avversaria: «Il vero problema è un Pd che è ben contento di aver perso 8-9 punti. Non è forse vero che il 33 per cento raggiunto a suo tempo da Veltroni venne considerata una sconfitta? Un Pd che dice di essere contento di inseguire Di Pietro partendo da un 26 per cento ha perduto anche la sua anima riformista».
«ASTENSIONISMO CI HA PENALIZZATO» – Il Pdl fa quadrato e la parola che ricorre di più è “astensionismo”. «Non essendo andati a votare i siciliani ci abbiamo rimesso, non sono un tuttologo, ma credo ci siano ragioni personali che hanno influito in Sicilia – ribadisce Bonaiuti a Red Tv -. Berlusconi sta benissimo, non dico sia soddisfatto, dico però che su queste elezioni si è giocato con un astensionismo enorme, che ha sicuramente influito. E c’è poi anche da constatare il vecchio solito antiberlusconismo di Di Pietro, senza contare che si è molto abusato sul gossip contro il premier». E il portavoce Daniele Capezzone: «Il calo dell’affluenza, soprattutto nelle Isole e nel Sud, ha penalizzato il Popolo della Libertà, che raccoglie un risultato inferiore alle nostre attese. Detto questo, le elezioni si sono tradotte in un robusto voto di fiducia a favore del governo Berlusconi».
RAPPORTO PDL-LEGA NON CAMBIA – Tutti si affrettano a garantire che gli equilibri nel governo non cambieranno: «Il rapporto Pdl-Lega invece rimane esattamente lo stesso, perché non c’è una alternativa di governo possibile – dice Bonaiuti -. C’è quindi la situazione di prima, con la Lega che ha preso qualche punto, ma che per esempio non è riuscita a sorpassarci in Veneto». Dal canto suo il Carroccio, pur esprimendo ovvia soddisfazione per il risultato ottenuto alle urne, conferma. «Non cambia nulla», parola di Bossi.
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