Economia

Berlusconi lascia in eredità un patrimonio di 7,1 miliardi di dollari

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Dopo la morte ufficializzata oggi, Silvio Berlusconi lascia alla famiglia, riunita al completo al suo capezzale al San Raffaele, un patrimonio di circa 7,1 miliardi di dollari, considerando le numerose auto e case di lusso che possedeva, oltre alle aziende di famiglia che gestiva. Secondo la classifica stilata dalla rivista statunitense “Forbes”, Silvio Berlusconi è così il 352esimo uomo più ricco del mondo e il terzo più ricco in Italia, dopo Giovanni Ferrero e Giorgio Armani. La grossa parte del suo tesoro è il 62% della cassaforte di famiglia Fininvest, socio di maggioranza relativa del gruppo televisivo quotato MediaForEurope (MFE), la ex Mediaset.

Nel dettaglio, le partecipazioni quotate in Borsa ai valori di mercato sfiorano i 2,9 miliardi di euro, al quale vanno aggiunte non solo le ville e le altre proprietà immobiliari, ma anche la squadra di calcio del Monza in Serie A, una serie di investimenti finanziari in aziende digitali come Satispay e Soldo, una flotta di tre jet e un elicottero, più molto altro ancora.

Fininvest

Fininvest, proprietario di Mediaset, aveva dichiarato nel 2021 un fatturato pari a 3.817,9 milioni di euro, evidenziando un incremento di 358,8 milioni di Euro, ovvero il +10,4%, rispetto ai 3.459,1 milioni di Euro del 2020. Le aziende controllate da Fininvest spaziano in vari ambiti: radio-televisione, editoria (Mondadori), Immobiliare (Edilnord), Servizi Finanziari (Mediolanum), Cinema (Medusa) e Sport (Monza). Di seguito l’elenco delle principali aziende controllate da Fininvest:

  • MFE – MediaForEurope 49,7% (azionista di maggioranza), quotata in Borsa
  • Arnoldo Mondadori Editore 53,5% (azionista di maggioranza), quotata in Borsa
  • Banca Mediolanum 30% (il gruppo Doris è azionista con il 40% ed entrambi nel patto di sindacato del gruppo) quotata in Borsa
  • Teatro Manzoni 100%
  • Fininvest Gestione Servizi S.p.A.
  • Fininvest Real Estate & Services S.p.A.
  • Finisvim SpA 100% Fininvest sviluppi immobiliari
  • Edilizia Alta Italia S.p.A.
  • Immobiliare Leonardo S.p.A.
  • Alba Servizi Aerotrasporti S.p.A.100%
  • Associazione Calcio Monza 100%
  • Diac Solaf SA 100%
  • ISIM 100%

MFE ha come core business la tv commerciale generalista: in Italia è editore di tre reti (Canale 5, Italia 1 e Retequattro), in Spagna controlla Telecinco e Cuatro mentre in Germania è il primo azionista del polo televisivo ProsiebenSat1.

La partecipazione di Fininvest in MFE, pari al 49,7% dei diritti di voto (escluse le azioni di risparmio), agli attuali prezzi borsistici vale circa 620 milioni e l’imprenditore la controllava attraverso quattro holding personali con un patrimonio netto complessivo di 410 milioni mentre il resto del capitale è dei figli Barbara, Eleonora, Luigi, Marina e Pier Silvio. I primi tre sono riuniti nella Holding Italiana Quattordicesima (che ha in mano il 21,4% di Fininvest), Marina con la Holding Italiana Quarta e Pier Silvio con la Holding Italiana Quinta detengono ciascuno il 7,65% della cassaforte di famiglia. Sempre a Fininvest, guidata da Marina, fanno capo altri asset importanti: il 53,5% di Gruppo Mondadori (che capitalizza 515 milioni) e il 30% di Banca Mediolanum (che capitalizza 6,3 miliardi), entrambe quotate, cui si aggiunge il 100% della squadra calcistica AC Monza, che ancora corre sui campi della Serie A senza temere le avversarie “big” dopo essere stata acquistata da Berlusconi nel 2018 con il fratello Paolo nelle vesti di presidente e del fedelissimo Adriano Galliani quale amministratore delegato.

Ma l’impero berlusconiano è fitto di partecipazioni. Tra le altre, figurano anche 200 azioni della Banca popolare sviluppo di Napoli e 896mila titoli della Banca Popolare di Sondrio.

L’eredità

L’eredità di Berlusconi, dunque, è destinata a ridisegnare in profondità la struttura di controllo del gruppo di famiglia. L’ex premier aveva affidato alla figlia Marina la guida della Fininvest e della Mondadori, mentre il figlio Pier Silvio era stato designato come suo successore nelle televisioni di Mediaset, ora MFE. Nessuna indicazione pubblica, però, è mai arrivata sulla destinazione delle quote di Fininvest in suo possesso. Se per ipotesi avesse deciso di distribuire in parti uguali ai cinque figli il suo 61,2%, a ognuno di loro andrebbe un ulteriore 12,24%. Basta fare le somme per vedere che i tre figli di Veronica Lario avrebbero più del 58% della Fininvest, mentre Marina e Pier Silvio si ritroverebbero con il 19,9% circa ciascuno (la somma non fa cento perché Fininvest detiene un 2% di azioni proprie).

Se a venir distribuito in parti uguali tra i cinque figli fosse solo il 40,8% della Fininvest, gli equilibri cambierebbero in misura significativa. Infatti Barbara, Eleonora e Luigi si fermerebbero tutti insieme al 46% circa. Da quel 20,4% del capitale di quota disponibile nelle libere scelte di Silvio, dunque, passerebbe la maggioranza della società e dunque il suo controllo. È possibile che le volontà del fondatore, oltre che dall’assegnazione delle quote azionarie, passino anche da un sistema di regole per la gestione del governo societario, così com’è accaduto con Leonardo Del Vecchio, in modo da limitare il rischio che visioni differenti sul futuro possano portare a una rottura tra i figli, che avrebbe conseguenze anche sull’integrità del gruppo.

Il Milan di Berlusconi

Non solo: il cavaliere è stato proprietario del Milan tramite il Gruppo Fininvest dal 1986 al 2017, periodo storico in cui il club rossonero è diventato il più titolato al mondo vincendo tra gli altri 8 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 UEFA Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA, per un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni. Nel 2017 ha ceduto il club per 740 milioni di euro, compresi 220 milioni di debito, maggior cessione di sempre per un club in Italia.

Le ville del Cavaliere

L’ex premier deteneva poi direttamente la Dolcedrago, capogruppo dei suoi cospicui investimenti nel primo amore del mattone raggruppati nella controllata Immobiliare Idra, che possiede fra l’altro le numerose ville di Berlusconi in Brianza e in Sardegna, beni tutti in carico per oltre 425 milioni. Il patrimonio immobiliare posseduto da Silvio Berlusconi è rimasto immutato sino al 2020. A partire dal 2021, infatti, nella dichiarazione dei redditi del Cavaliere è apparsa una nuova proprietà: dovrebbe trattarsi di Villa Maria di Rogoredo di Casatenovo (vicino ad Arcore), da poco regalata alla sua ex compagna Francesca Pascale.

Oltre alla storica residenza di via Rovani ad Arcore, la settecentesca Villa San Martino (prima del Covid utilizzata per i vertici di centrodestra con Matteo Salvini) dove verrà sepolto nel mausoleo personale fatto appositamente costruire nel parco della villa per lui, i suoi famigliari e i suoi collaboratori più stretti, Berlusconi ha conservato la proprietà di: sette ‘fabbricati’ a Milano; otto immobili nella provincia di Lecco (con tre terreni), tra cui la villa di Rogoredo di Casatenovo; dieci immobili a Novara, tra cui Villa Campari, a Lesa sul Lago Maggiore; una villa a Lampedusa (l’ex villa ‘Due Palme’, acquistata nel 2011 nell’isola simbolo dell’immigrazione, restaurata e inaugurata nel 2019) e persino un’abitazione “di tipo ultrapopolare” di sole due stanze in quel di Trieste.

Sul lago di Como c’è Villa Comalcione, a Torno. La residenza conta 30 locali, un campo da tennis e una spiaggia privata. Comprata dall’amico Marcello Dell’Utri per 21 milioni di euro valendone 9. La supervalutazione, secondo le accuse, proverebbe l’estorsione ai danni del Cavaliere (il senatore doveva realizzare per motivi economici).

Possiede, inoltre, due magioni ad Antigua, nei Caraibi, oggetto anche di una puntata di “Report” in cui si indagava sui finanziamenti nel paradiso fiscale. Per i residenti Berlusconi è un importante imprenditore che ha portato benessere, tanto che hanno ribattezzano l’insenatura “la baia del Presidente”.

Ma il Cavaliere ha legato indissolubilmente la sua immagine anche ad altri luoghi di ritiro, come la sua casa romana di Palazzo Grazioli o quella sarda di Villa Certosa, in Costa Smeralda, dove invitò perfino Putin.

Le automobili preferite da Silvio

Quanto alle auto, Berlusconi si distingueva dalla massa perché non aveva una passione tipica dei grandi magnati, quella per le supercar. Se non si è mai dichiarato amante delle vetture sportive e potenti, apprezzava di sicuro le auto d’epoca di alta gamma. La maggior parte delle volte in cui Silvio Berlusconi è stato visto viaggiare in automobile, si trattava di veicoli blindati e oscurati di rappresentanza che ospitavano il politico e le sue guardie del corpo. Non ci sono molte informazioni riguardo le automobili di esclusiva appartenenza dell’ex proprietario di Mediaset, ma due modelli sono stati sicuramente molto importanti durante la sua carriera e in generale nella sua vita.

Una Land Rover Classic del 1988 di sua proprietà, messa in vendita poco prima del suo ingresso in politica, avvenuto solo cinque anni dopo. La vera curiosità sta nel fatto che, pur essendo di fatto sua, molto probabilmente Berlusconi non l’ha mai guidata, avendo sempre a disposizione un autista per gli spostamenti più rapidi. L’altro modello, che faceva parte della sua flotta di auto blu, era un’Audi A8, la preferita di tutte quelle a sua disposizione sia per il comfort che per le prestazioni offerte.

Le barche di Berlusconi

Nel patrimonio di Berlusconi rientrano anche tre imbarcazioni extra lusso: la “San Maurizio” (comprata nel 1977), il “Magnum 70″(del ’90) e la barca a vela “Principessa vai via” (del 1965).

L’ultima dichiarazione dei redditi del Cavaliere

Con un imponibile di oltre 50 milioni di euro denunciati al fisco Silvio Berlusconi si conferma il ‘numero 1’ per patrimonio (soldi, azioni ville e auto), nel Parlamento italiano e a Bruxelles, ma anche tra i leader di partito e di governo. Spulciando l’ultima dichiarazione dei redditi, quella del 2021, contenuta nell’anagrafe patrimoniale dei tesorieri e dirigenti di partito e visionata dall’Adnkronos, si scopre che l’ex premier (eurodeputato di Forza Italia dal 2019), aveva percepito per l’esattezza 50 milioni 661mila 390 euro, ben oltre 3 milioni di euro in più rispetto a quelli incassati l’anno precedente.

Conti alla mano, di fatto, il governo Draghi (in carica dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022) ha portato fortuna al leader azzurro mentre il Conte bis gli ha ‘tolto’ circa mezzo milione di euro: con ‘l’avvocato del popolo’ a palazzo Chigi (dal primo giugno 2018 al febbraio 2021) il presidente di Forza Italia ha infatti guadagnato di meno, registrando una ‘perdita’ di 518mila 449 euro. Berlusconi è sempre stato al top della classifica dei più facoltosi nelle aule parlamentari.