ROMA (WSI) – Silvio Berlusconi rompe il silenzio dietro cui si era trincerato nei giorni scorsi e in un’intervista ai tg delle reti Mediaset fa il punto dopo tre settimane dall’insediamento del governo.
L’atteggiamento nei confronti del governo non cambia, tant’é vero che il Cavaliere si affretta a ribadire il “sostegno leale” ad Enrico Letta sottolineando come questo esecutivo rappresenti “un’occasione epocale” per mettere fine alla “guerra fredda tra destra e sinistra”.
Una lunga serie di elogi a cui però l’ex premier fa seguire delle richieste ben precise: la prima riguarda il ‘cavallo di battaglia’ della campagna elettorale e cioé l’eliminazione dell’Imu. Il decreto varato dal Cdm la scorsa settimana, mette in chiaro Berlusconi, rappresenta solo “una prima mossa” a cui però deve seguire “entro giugno l’abrogazione totale”.
Un avvertimento nemmeno tanto velato a cui si aggiunge un’altra richiesta e cioé mettere in cantiere, sempre prima dell’estate, un altro decreto legge “per rilanciare lo sviluppo in cui si preveda il non aumento dell’Iva, la detassazione delle assunzioni per i giovani e la modifica dei poteri di Equitalia”.
L’atteggiamento diventa più bellicoso, però, quando si tocca il tema che da giorni tiene banco e che lo vede direttamente coinvolto: la sua pretesa incandidabilità minacciata dal Movimento Cinque stelle.
Un tema su cui il Pd stesso registra diversi malumori interni e che rischia di diventare un boomerang per la tenuta del governo nel caso diventasse argomento di discussione della Giunta per le elezioni del Senato.
L’ipotesi che il Cavaliere sia considerato ineleggibile non viene presa in considerazione dal Pdl pronto a dichiarare, nel caso si arrivasse ad una decisione in tal senso, conclusa l’esperienza di Letta a Palazzo Chigi. Berlusconi evita di citare l’esecutivo e con toni sprezzante bolla come “genio” chi ha pensato di farlo fuori in questo modo ignorando “20 anni di milioni di voti raccolti e tanti Parlamenti che hanno approvato la mia eleggibilità”.
Il Cavaliere va oltre scendendo addirittura in campo a difesa dei grillini che, come lui, provoca Berlusconi, sono a rischio ‘estinzione’ a causa del provvedimento a firma Zanda-Finocchiaro e definito ‘anti movimento’: “Benché si possa dire tutto il peggio” su Grillo “non bisogna dimenticare che è stato votato da milioni di italiani”.
La conclusione per l’ex capo del governo è una sola: “Il Pd vuole eliminare me e Grillo per correre da solo”. Insomma il segnale di Berlusconi ad Enrico Letta è chiaro: se da un lato continua a professarsi principale sponsor di questo governo, dall’altro non manca di avvertire che l’apertura di credito non è eterna. (ANSA)