NEW YORK (WSI) – Si torna a parlare di tassi e di Fed e a dire la sua è l’ex numero uno della banca centrale americana, Ben Bernanke secondo cui i suoi ex colleghi della Fed non alzeranno nel breve termine i tassi di interessi. Ciò è spiegabile perché la maggior parte dei funzionari della Fed hanno sbagliato previsioni economiche nel corso degli ultimi anni. Avevano previsto una crescita economica più forte e ora “castigati” per i loro errori di valutazione, sono meno inclini a scoprire le carte su come vedono il futuro, sia in termini di crescita sia in termini di rialzo o meno dei tassi di interesse. E proprio il 2016 inoltre è stato un anno particolarmente difficile proprio per le previsioni della Fed.
“Il mondo appare significativamente diverso rispetto a quello che si pensavo solo pochi anni fa e il grado di incertezza su come l’economia e la politica possano evolvere ora è aumentato”.
A dirlo Ben Bernanke in un post sul blog della Brookings Institution, think tank in cui è entrato nel 2014 dopo aver lasciato la Fed. L’ex numero uno della banca centrale ha esaminato le previsioni della Fed di lungo periodo a partire dal 2012 in tre aree specifiche che sono crescita della produzione, disoccupazione e i tassi di interesse. Bernanke in particolare ritiene che le previsioni sulla crescita da parte della Fed sono state troppo ottimistiche e il risultato è una politica meno accomodante che rischia di portare ad una certa riluttanza nell’aumentare i tassi di interesse nel breve termine.
“L’attuale politica non è così stimolante come si pensava (…) Il rialzo dei tassi è visto meno urgente anche da parte chi è stato meno incline al taglio”.
Fonte: Cnbc