ROMA (WSI) – Dall’esito delle urne emerge una grande novita’ e’ questa campana suona anche per l’Europa, non solo per l’Italia. In un contesto di disaffezione generale per i dirigenti e di rifiuto per le politiche di austerita’ e rigore, “noi siamo arrivati primi, ma senza aver vinto” e “che sia da capitano o da mozzo, non abbandonero’ la nave”.
Sono le parole pronunciate da Bersani, segretario e leader del PD, al suo primo intervento dopo l’esito incerto del voto delle politiche: “Il problema (della crisi) ha avanzato le nostre ricette”, ha ammesso il politico piacentino. “Prendiamo atto con umilta’ quello che viene fuori da questo appuntamento elettorale, ribadendo la volonta’ di essere utili al nostro paese”.
Per farlo, nel caso in cui il PD avesse il titolo di guidare un governo, Bersani vuole preparare un programma essenziale da proporre al Parlamento – e quindi anche al Movimento 5 Stelle – su “riforma istituzioni, riforma della politica a partire dai costi e da una nuova legge sui partiti, moralita’ pubblica e privata, difesa dei ceti piu’ esposti alla crisi, impegno per una nuova politica europea per il lavoro”. Insomma sui punti in cui il Movimento 5 Stelle ci potrebbe stare.
In queste elezioni – dove “senza vincere siamo arrivati primi” – c’e’ “un’enorme novita’ che ha investito tutto il sistema politico e anche noi stessi”. Credo che con piu’ calma si dovra’ fare un’analisi. Certamente hanno pesato due elementi di fondo, non occasionali, il primo e’ quello della crisi – la piu’ grave dal Dopoguerra – e una disoccupazione giovanile al diapason, il secondo sono le ricette su questa crisi, targate solo austerita’”.
“Questo ha motivato certamente un grande movimento di opinione e una voglia di rimuovere questa crisi e dall’altro la non accettazione motivata e motivabile di una ricetta basata solo in modo stretto sull’austerita’ e sul rigore”.
“Saremo portatori efficaci di una proposta di cambiamento”. Quello che abbiamo detto fin qui non bastera’. La nostra ispirazione non sara’ di predisporre diplomazie con questo o con quello, perche’ questa cosa non corrisponderebbe alla fase in cui siamo.