La battaglia per la conquista dello spazio che vede gara, fra gli altri, anche la Blue Origin di Jeff Bezos finirà col portare in orbita qualcosa come mille miliardi di persone: lo ha dichiarato il ceo di Amazon e della stessa Blue Origin, in un intervento tenuto nella conferenza per i 25 anni della rivista Wired. Nella stessa partita ci sono altri due big del mondo imprenditoriale globale, Elon Musk (con la SpaceX) e Richard Branson (Virgin Galactic).
“Non sarò in vita per vedere l’adempimento di questa missione a lungo termine” ha detto Bezos, ma “stiamo iniziando a scontrarci con il fatto che la Terra è uno spazio limitato” e ancora: “se l’economia mondiale e la popolazione continua ad espandersi lo spazio è l’unica strada”. In questo scenario lo scopo della Blue Origin, la società spaziale privata guidata dal fondatore di Amazon, è ridurre i costi per accedere allo spazio. Il ceo ha fatto sapere che investirà poco più di un miliardo di dollari il prossimo anno per sostenere le attività della compagnia. Secondo Bezos il boom di Internet, di cui in qualche modo è stato protagonista, potrebbe insegnare qualcosa alle future sfide della conquista spaziale – questa volta guidata dai privati e non da missioni di Stato.
“Abbiamo bisogno di migliaia di aziende. Nello spazio abbiamo bisogno dello stesso dinamismo che abbiamo visto online negli ultimi 20 anni. E possiamo farlo”, ha affermato Bezos. Secondo i piani annunciati dal ceo Blue Origin trasporterà i primi umani nello spazio nella prima metà del 2019, successivamente lancerà il suo business del turismo suborbitale. Un tour progettato per il comfort, quello immaginato da Bezos, tanto che si prevede che i clienti del servizio avranno bisogno solo di un giorno di allenamento preparatorio.