Un altro simbolo del made in Italy a rischio chiusura. La Bialetti, famosa azienda italiana che produce la moka “coi i baffi” deve fare i conti un debito monstre di 68 milioni di euro e la società di revisione contabile ha fatto sapere che ci sono dubbi sulla continuità aziendale.
Fondata nel 1919 dall’intuzione di Renato Bialetti la moka dell’omino coi baffi nato negli anni ’50 dalla matita di Paul Campani,è diventata nel corso degli anni una solida realtà industriale italiana ma che ora, tra la moda delle cialde e de capsule, rischia di eclissarsi.
“I ricavi consolidati del primo semestre 2018 sono pari a 67,3 milioni di euro rispetto a 76,6 milioni di euro del medesimo periodo del 2017 e registrano una riduzione del 12, 1%. “Il risultato netto di Gruppo del primo semestre 2018 è negativo per 15,3 milioni di euro rispetto al risultato negativo di 1,6 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente”.
Così si legge in una nota del gruppo secondo cui a pesare principalmente è la “generale contrazione dei consumi, che si è registrata sul mercato interno ed estero, nonché della situazione di tensione finanziaria che ha determinato ritardi nell’approvvigionamento, nella produzione e nelle consegne di prodotti destinati alla vendita. sia nel canale retail che nel canale tradizionale, lasciando inevasi significativi quantitativi di ordini di vendita già acquisiti in quest’ultimo canale».
La società di revisione ha inoltre «dichiarato l’impossibilita di esprimere un giudizio» sul bilancio consolidato semestrale.
Sussistono alcuni elementi di incertezza che possono determinare l’insorgenza di dubbi circa la continuità aziendale della società.
Per salvare la storica azienda, fonti di stampa però hanno rivelato la sigla di un accordo – in data 10 ottobre – con il fondo Och-Ziff Capita, pronto a investire 35 milioni di euro nel contesto di una ristrutturazione del debito.