Biden paladino delle auto verdi: marcia ingranata verso emissioni zero e rielezione
L’Unione Europea ha fatto da apripista sulle “auto verdi”, con lo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel a partire dal 2035, e gli Stati Uniti sembrano voler prendere esempio. La domanda che sorge spontanea è: paura di rimanere indietro o mossa tattica del presidente Biden per confermarsi il paladino della lotta all’inquinamento agli occhi dei giovani elettori in vista della ricandidatura alle elezioni presidenziali del 2024?
Martedì l’Environmental Protection Agency, l’agenzia federale per la protezione ambientale che era stata ridimensionata da Donald Trump, ha proposto una serie di restrizioni per ridurre le emissioni inquinanti delle auto con obiettivi impensabili sino a poco tempo fa: entro il 2032 dovrà essere elettrico il 67% delle nuove auto passeggeri, il 46% degli autocarri di media portata, il 25% di quelli pesanti e il 50% dei bus.
Regole per le auto verdi tra le più severe al mondo
Se saranno approvate l’anno prossimo, come previsto, saranno le norme più aggressive nella storia dell’industria automobilistica, non solo americana, e consentiranno al presidente di rispettare i suoi impegni sul clima. Basta considerare che lo scorso anno erano elettriche solo il 5,8% delle nuove vetture vendute nel Paese e meno del 2% dei nuovi camion pesanti. Quindi si tratterebbe di un aumento pari a dieci volte rispetto alle vendite attuali. Per rispettare le nuove norme, le case automobilistiche dovrebbero adottare tagli senza precedenti alle emissioni, a partire dal 2026, ultimo anno indicato come quello della “vecchia era”. Il taglio dei gas inquinanti, tra tre anni, dovrebbe arrivare al 58 per cento.
L’agenzia per la tutela dell’ambiente non può però imporre alle case automobilistiche di vendere un certo numero di veicoli elettrici. Ma in base al Clean Air Act, Epa può limitare l’inquinamento generato dal numero totale di auto vendute da ciascun produttore. E l’agenzia può fissare tale limite in modo così severo che l’unico modo in cui i produttori possono rispettarlo è vendere una certa percentuale di veicoli a zero emissioni.
Il percorso di Biden verso le auto verdi
La decisione arriva dopo la super campagna lanciata da Biden di investimenti record nella produzione di veicoli elettrici: il Congresso ha infatti stanziato in due anni più di 31 miliardi di dollari in sussidi, attraverso finanziamenti e benefici fiscali, per costruire nuovi stabilimenti di auto elettriche e stazioni di ricarica ‘verde’.
Inoltre Biden aveva già firmato nel 2021 un ordine esecutivo per garantire che il 50% di tutte le nuove auto fosse elettrico entro il 2030. Le norme proposte dall’Epa vanno oltre e gli permetteranno sia di centrare l’obiettivo di tagliare del 50% le emissioni entro il 2030, rispettando le promesse elettorali, sia di eliminare l’equivalente delle emissioni di CO2 generate in due anni da tutti i settori dell’economia Usa, il secondo Paese più inquinante del pianeta dopo la Cina.
Quindi in realtà Biden sta già concretizzando le promesse e potrebbe vantare questo impegno nell’attesa ricandidatura alla Casa Bianca.
Le incognite al piano Biden
L’annunciata stretta però ha suscitato preoccupazioni nel settore automobilistico, tanto che la conferenza stampa dell’Epa è stata spostata da Detroit, la capitale dell’auto, a Washington. Nonostante i forti investimenti nei veicoli elettrici, si teme che la transizione auspicata vada troppo oltre, troppo in fretta e possa causare una perdita di profitti e posti di lavoro: per assemblare un’auto elettrica serve meno della metà degli operai. Non sono quindi escluse sfide legali e politiche.
Anche secondo analisti citati dal Washington Post, la sfida di Biden appare troppo ambiziosa: l’alto costo dei rari minerali necessari per produrre i microchip e le batterie è la prima incognita. La disponibilità di stazioni di ricarica in tutti gli Stati Uniti, al cui progetto sono stati destinati 7,5 miliardi, è la seconda.
A favore della nuova campagna, però, ci sono i dati di vendita: a gennaio le registrazioni di veicoli elettrici sono cresciute del 7% in un anno, più del 4,1 registrato nello stesso periodo del 2022. Il timore è che questa transizione turbo non possa essere rispettata dal mercato e dall’industria.
Per gli analisti sarà “troppo ambizioso”, ma Biden è convinto che il processo di transizione ecologica sia diventato “inevitabile” e ha ormai ingranato la marcia verso un’America verde.
Gli americani sembrano apprezzare ma non desiderano acquistare auto elettriche
I sondaggi sembrano apprezzare: i giovani elettori, tra i 18 e i 28 anni, sempre più virano sui Democratici, a cui riconoscono il merito della lotta alle armi, la difesa del diritto all’aborto e la lotta al cambiamento climatico. Basti pensare che le grandi catene americane, da Walmart a Chipotle, stanno già avviando la transizione elettrica nei loro stabilimenti e nei mezzi utilizzati.
D’altro canto questa mossa di Biden, secondo dati rivelati dal FinancialTimes, appare forzata: nonostante 7500 dollari di contributo all’acquisto, gli statunitensi non hanno un gran desiderio di acquistare auto elettriche. Come sottolineato dal quotidiano salmone, “solo due americani su 10 sono molto propensi ad acquistare un veicolo elettrico come prossima auto”, anche con le sovvenzioni aggiuntive dell’IRA. Il numero passa a 1 americano su 10 tra i repubblicani. Il costo e la disponibilità dei caricabatterie sono i due motivi principali per cui le persone non acquistano i veicoli elettrici. Dietro di loro, il prezzo rimane ancora un fattore chiave.