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Stati Uniti, come cambia la politica estera con Biden

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Le storiche alleanze degli Stati Uniti torneranno al centro della politica estera americana, dopo la stagione di provocazioni promossa da Donald Trump. Non più dispute sui dazi contro l’Ue o il tentativo di ridimensionare il ruolo della Nato, bensì una mano tesa. “L’America è tornata”, ha annunciato il presidente Joe Biden nel suo primo discorso di politica estera. Il ripristino delle alleanze, ha dichiarato Biden, sarà fondamentale sia per contenere Mosca sia le “crescenti ambizioni della Cina”.

Il primo atto: stop alla vendita di armi ai sauditi

I cambiamenti di rotta rispetto alla precedente amministrazione si preannunciano numerosi. Lo spazio più significativo nel discorso pronunciato da Biden al Dipartimento di Stato lo ha ricoperto uno dei conflitti più gravi sotto il profilo umanitario: la guerra in Yemen. Gli Stati Uniti, ha annunciato Biden, cesseranno la vendita di armi all’Arabia Saudita, i cui bombardamenti da anni colpiscono la popolazione civile del Paese.

Da anni, in Yemen è in atto una “catastrofe umanitaria e strategica”, ha affermato il presidente Usa: è una guerra “che deve finire”. Si conclude, dunque, l’atteggiamento di vicinanza mantenuto dagli Usa nei riguardi delle azioni militari dei sauditi, inaugurato durante l’era Obama.

Nessun indebolimento militare in Europa

Ma i cambiamenti, rispetto alla precedente amministrazione, riguarderanno da vicino anche il suolo europeo. Biden ha annunciato “l’interruzione del ritiro delle truppe” americane dalla Germania, ribaltando così la decisione del suo predecessore: il contingente, dunque, tornerà a schierare 12mila militari. Un forte segnale di impegno alla difesa comune, nell’ottica del contenimento della potenza russa. Quest’ultima, del resto, non poteva che ricoprire un’importanza particolare nel discorso del nuovo presidente.

 

Russia e Cina, il rapporto con i rivali

Biden ha riassunto così la telefonata intrattenuta la scorsa settimana con il presidente russo Putin:

“In un modo molto diverso dal mio predecessore” ho spiegato che “i giorni in cui gli Stati Uniti cedevano di fronte alle azioni aggressive della Russia – che ha interferito con le nostre elezioni, compiuto attacchi informatici, e avvelenato i suoi cittadini – sono finiti”. Un atteggiamento di durezza che però non ha pregiudicato, appena qualche ora prima, il rinnovo per altri cinque anni del trattato new START fra Russia e Usa contro la proliferazione delle armi nucleari.

Le maggiori incognite rimangono sulle future relazioni fra Stati Uniti e Cina. L’amministrazione Trump ha lasciato in eredità una guerra commerciale sulla quale Biden non è ancora entrato nel merito. Nel suo intervento, il presidente americano ha dedicato poco spazio alla partita con Pechino, segno che l’amministrazione intende prendere tempo prima della sua prossima mossa.