A Wall Street occhi puntati sulla stagione dei conti trimestrali, con gli investitori che sono in attesa dei risultati dei big della tecnologia. Dopo i risultati oltre le aspettative dei principali colossi bancari a stelle e strisce, questa settimana i riflettori sono puntati su Google, Meta e Amazon, aziende i cui risultati trimestrali hanno spesso infiammato le quotazioni dei titoli, influenzando di conseguenza l’andamento dell’intero listino.
Anche se nell’ultimo mese abbiamo avuto una correzione sui mercati azionari, il quadro di mercato non è ancora cambiato di molto, con i principali indici che si mantengono comunque all’interno di una tendenza di fondo rialzista. Da questo punto di vista l’indice S&P 500, uno degli indici più importanti e più osservato al mondo, da inizio anno mostra un rialzo del +11%, (+21% dai minimi di ottobre 2022), anche se rispetto ai massimi di fine luglio mostra un calo dell’8%.
Tuttavia, dati incoraggianti sugli utili delle big tech, uniti alle previsioni di crescita positive per i prossimi trimestri e anni, potrebbero fornire un supporto ai mercati azionari; il tutto in un contesto in cui continuano a preoccupare le tensioni geopolitiche in Ucraina e Medio Oriente. Vediamo quali sono le attese del mercato per i colossi tecnologici.
La polarizzazione del mercato Usa
Il mercato azionario americano continua a rimanere estremamente polarizzato. Se andiamo infatti ad analizzare le performance all’interno dei principali listini a stelle e strisce, l’indice S&P 500 e il Nasdaq, vediamo che il rendimento di questi listini negli ultimi anni è stato generato solo da una manciata di titoli, mentre molte aziende sono rimaste indietro.
Da inizio anno, i rally dei cosiddetti “magnifici sette” e quindi Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta Platforms, hanno guidato il rialzo dell’indice S&P 500. In tal senso, Meta da inizio anno mostra un progresso del 151%, poco meno di Nvidia che al momento mostra un rialzo del 178%. Performance strabilianti anche per Alphabet +52%, Tesla +78% e Amazon + 46%.
Va da sé che se queste società dovessero sorprendere le aspettative del mercato, potrebbero innescare ulteriori acquisti su questi titoli, trainando al rialzo l’intero listino a causa del loro peso eccessivo all’interno dell’indice.
Le performance stellari dei colossi tecnologici da inizio anno hanno innescato un incremento delle valutazioni, con i magnifici sette che continuano ad avere un rapporto prezzi utili anomalo se confrontato con il resto del mercato.
In tal senso, se andiamo a creare l’indice dei magnifici sette (indice S&P7, indice che non esiste e formato dalle big cap tecnologiche) vediamo come il P/E di medio di queste società nel corso del 2023 è aumentato da 29 a 45 circa; mentre il rapporto P/E per l’S&P493 (indice che considera tutti gli titoli compresi nello SP500) ha oscillato intorno a 19.
Big tech continuano ad essere sopravvalutate
Questo incremento dei multipli di mercato indica che i colossi tecnologici sono ampiamente a premio e quindi sono sopravvalutati rispetto al resto del mercato, prendendo in considerazione la restante parte dell’indice S&P 500.
Ma non solo, teniamo presente che il mercato obbligazionario continua a restare sotto pressione, con i rendimenti dei bond che quest’anno sono balzati in modo considerevole in seguito all’aumento dei tassi di interesse. Ciò significa che il premio al rischio avrebbe dovuto far scendere il P/E dei titoli azionari, cosa che non è accaduta.
In questo contesto è quindi interessante vedere che i titoli tecnologici sono ampiamente sopravvalutati in un periodo in cui i tassi di interesse a lungo termine sono aumentati in modo significativo. I titoli tech, infatti, dovrebbero essere più vulnerabili ai rendimenti più elevati, in quanto influenzati negativamente dagli aumenti del tasso di interesse, cosa che non è successa.
La domanda adesso è: le valutazioni dei colossi tech sono destinate a sgonfiarsi per riallinearsi con quelle del resto del mercato, oppure al contrario è la valutazione dei S&P493 che è destinata a salire per compensare il disavanzo con i colossi tech?
In questo contesto, la resa dei conti è offerta proprio dai risultati delle big tech, ecco quali sono le aspettative del mercato.
Microsoft e Alphabet battono le attese
Microsoft
Buon risultato per Microsoft che ieri ha presentato i conti trimestrali sopra le attese degli analisti. Nel dettaglio, la big tech guidata da Nadella ha chiuso il terzo trimestre di quest’anno con un incremento del 27% dell’utile netto, con l’utile per azione (Eps) che si è attestato a 2,99$, contro i 2,65 dollari attesi dal mercato.
Anche i ricavi, a quota 56,52 miliardi di dollari, hanno battuto le stime degli analisti ferme a 54,5 mld di dollari. Il gruppo beneficia della crescita dal segmento cloud sta guadagnando forza, infatti, i servizi cloud Azure hanno visto i ricavi salire del 29% dal 26% del trimestre precedente.
Dopo i conti, il prezzo di Microsoft mostra un incremento vicino al 5% nella fase di pre mercato.
Alphabet
Ha rilasciato ieri a mercati chiusi conti trimestrali oltre le attese degli analisti. In particolare, il colosso tecnologico ha chiuso il terzo trimestre con un utile per azione (Eps) a 1,55$, in aumento rispetto alle stime degli analisti ferme a 1,45 dollari per azione. Oltre le attese anche i ricavi che si sono attestati a 76,69 miliardi di dollari, contro le stime di 75,97 mld di dollari.
Nonostante i risultati abbiano superato le attese del mercato, il titolo Alphabet nella fase di pre-mercato mostra un calo di quasi il 6%. A deludere gli operatori sono stati i risultati del segmento cloud, un’area sulla quale si stanno focalizzando gli investimenti per fronteggiare la concorrenza di Microsoft e Amazon.
“Nel complesso – commenta Tejas Dessai, Technology Analyst di Global X – la crescita delle mega cap tech è trainata da una forte domanda dei consumatori e da un robusto contesto di spesa per il cloud da parte delle aziende, dovuto agli investimenti legati all’intelligenza artificiale”.
Ecco che questi numeri “mettono in discussione i timori di una debolezza economica a breve termine, e dovrebbero aiutare le mega cap tech a riprendere il rally di quest’anno”, conclude l’analista di Global X.
In attesa di vedere come andranno i conti delle altre big tech vediamo cosa indicano le attese degli analisti:
Le attese sui conti
Amazon
Per Amazon, in attesa dei conti di domani, gli analisti si aspettano un utile per azione di 0,8 dollari ad azione, in leggera diminuzione rispetto all’1,3 dollari per azione messi a segno nel trimestre precedente, ma in aumento rispetto allo 0,7 dollari dell’anno precedente. Per quanto riguarda i ricavi sono visti a quota 141 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 127 miliardi del medesimo periodo dello scorso anno, in aumento di 7 miliardi rispetto al secondo trimestre di quest’anno.
Meta
Su Meta le aspettative per il terzo trimestre sono per ricavi pari a 33,5 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 31,9 miliardi di dollari messi a segno nel secondo trimestre di quest’anno e in incremento rispetto ai 27,7 miliardi realizzati nel medesimo periodo dello scorso anno.
Si stima anche un balzo degli utili, con l’utile per azione (EPS) che è stimato a 3,7 dollari per azione, in aumento rispetto all’1,6 realizzato l’anno scorso.
Oltre ai dati sugli utili, gli investitori presteranno molta attenzione alle prospettive future delle società per il resto dell’anno e per l’inizio del 2024 e questo anche alla luce delle rinnovate tensioni geopolitiche in Medio Oriente. In tal senso, su Meta gli analisti si aspettano una crescita costante degli utili per azione che dovrebbero raggiungere quota 5 dollari per azione nel terzo trimestre del 2025.