Bill Gates torna a parlare di coronavirus. Questa volta per indicare la data che, a suo avviso, metterà la parola fina alla diffusione del virus e tutte le restrizioni a esso correlate.
Secondo il miliardario fondatore di Microsoft, che aveva previsto nel 2015 lo scoppio di una pandemia, il mondo “tornerà alla normalità entro la fine del 2022”. Lo ha detto in un’intervista a SkyNews, sottolineando che, per quella data, “magari non avremo debellato il virus, ma saremo in grado di ridurla a numeri molto piccoli”.
Gates ha poi acceso i fari sulla campagna vaccinale, accennando al fatto che Regno Unito e Stati Uniti dovrebbero aiutare le nazioni in cui la campagna vaccinale va a rilento “per sollevare il resto del mondo dalla pandemia”.
Al momento infatti, ricorda il magante c’è una grande disuguaglianza nei piani di vaccinazione nei vari Paesi del mondo:
“Il fatto che ora stiamo vaccinando i trentenni nel Regno Unito e negli Stati Uniti e non abbiamo tutti i sessantenni in Brasile e Sudafrica vaccinati, non è giusto, ma entro tre o quattro mesi l’assegnazione del vaccino arriverà a tutti i paesi che hanno l’epidemia molto grave”, ha spiegato, aggiungendo che ci sono ancora “alcune domande su quanto il vaccino Johnson & Johnson sarà utilizzato”, tuttavia quando i paesi ricchi termineranno di vaccinare la loro popolazione, si renderà disponibile un gran numero di vaccini per tutti gli altri paesi del mondo.
Bill Gates: cambiamento climatico e bioterrorismo, prossime due sfide
Tuttavia, ed è questo l’avvertimento di Gates, il mondo deve imparare dagli errori commessi così da essere preparato ad affrontare le sfide future.
La prossima sfida, per Gates, sono “il cambiamento climatico legato al tema delle pandemie proprio a causa delle nostre frequenti invasioni di nuovi habitat e il bioterrorismo“.
E a proposito di cambiamento climatico, il tycoon americano, ospite qualche giorno fa del summit sul clima organizzato dal presidente Usa, Joe Biden, ha spiegato che per sconfiggere i cambiamenti climatici ” è essenziale la cooperazione internazionale e investire sempre più in innovazione e nuove infrastrutture”.