NEW YORK (WSI) – Per i mega-miliardari sparpagliati per il mondo il 2013 è finito con 524 miliardi di dollari in più.
Secondo il Bloomberg Billionaire Index, infatti, che recensisce una lista di 300 miliardari, i patrimoni dei Paperoni del mondo, al 31 Dicembre 2013, sono ammontati complessivamente alla cifra astronomica di 3700 miliardi di dollari.
I ricconi del mondo, quindi, in soli 12 mesi, hanno guadagnato complessivamente altri 524 miliardi di dollari, che per rendere meglio l’idea corrispondono a circa un terzo dell’intero PIL italiano.
Bill Gates è il numero uno della classifica, il fondatore e presidente di Microsoft, è stata la lepre tra i Paperoni: il suo patrimonio è cresciuto di 15,8 miliardi a quota 78,5 miliardi (non bastano sei Manovre finanziarie italiane per metterli insieme), grazie al recupero di valore dei titoli del produttore di software. Ma nel complesso, le azioni Microsoft pesano per meno di un quarto dei suoi investimenti, che attraverso la cassaforte Cascade Investment riguardano una quarantina di società. Nota poi la sua attività benefica, tanto che alla fondazione che porta il nome suo e della moglie Melinda sono andati 28 miliardi in donazione.
Al secondo posto della classifica, scivola invece Carlos Slim, che nel corso del 2013 ha perso 1,4 miliardi di dollari a causa dell’andamento dei titoli di America Movil, il più grande operatore mobile americano per le telecomunicazioni, che negli anni passati era risuscito ad istituire un vero monopolio oltreoceano. Nel portafoglio del grande magnate, tuttavia, ci sono anche titoli che nel 2013 sono andati più che bene, come quelli della Canadian National Railway.
Un personaggio da tenere sicuramente d’occhio è Sheldon Adelson, fondatore di Las Vegas Sands, la più grande società di Casinò del mondo. E’ stato il secondo più grande “scalatore” di ricchezza nell’anno passato, aggiungendo 14,4 miliardi dollari grazie al boom azionario del 71% dei titoli della sua compagnia, soprattutto sulla scia delle previsioni rosee per il gioco di Macao. Las Vegas Sands ha fatturato 13,2 miliardi dollari nei 12 mesi chiusi a fine settembre, con una fetta del 58 per cento proveniente proprio da Macao.
Dopo Slim, tuttavia, comunque, la persona più ricca dell’America Latina è Jorge Paulo Lemann, il brasiliano più abbiente grazie al suo fondo 3G Capital, mentre nessuno ha perso più del connazionale carioca Eike Batista, il cui patrimonio è crollato di 12 miliardi durante l’anno per le vicissitudini della sua OGX Petroleo & Gas Participacoes, la compagnia del petrolio finita a gambe all’aria: solo nel marzo del 2012, Batista era l’ottavo uomo più ricco del mondo e ora il suo patrimonio è negativo.
Nel corso dell’anno Bloomberg ha scoperto 109 miliardari che non erano mai apparsi in precedenza. Non mancano casi singolari, come quello della più giovane miliardaria Usa Lynsi Torres (31 anni), che ha visto nascere un impero da un singolo punto vendita di hamburger fondato nel 1948 a Baldwin Park, in California. Il cinquantenne Stephen Orenstein ha fatto fortuna distribuendo con il suo Suprema Group cibo e carburante nei luoghi più difficili del mondo: Liberia, Mali e Sudan. Il botto è cominciato con la fornitura ai militari in Afghanistan, dove consegnare il materiale significa sfidare proiettili ed esplosivi. Galoppante, poi, è stata l’evoluzione delle auto elettriche di Elon Musk, che con la sua Tesla Motors ha segnato il maggior guadagno in termini percentuali per un imprenditore self-made: +233% a 5,6 miliardi di dollari.
Il genietto di Facebook, Mark Zuckerberg, ha visto volare i titoli del social network e si ritrova 12,4 miliardi in più in tasca. Anche Silvio Berlusconi, al 143 posto della lista, ha visto crescere il suo portafoglio quest’anno.
Curiosa, invece, la storia di C. James “Jim” Koch, che dalla birra artigianale ha trasformato Boston Beer Co. nel secondo più grande conglomerato della “bionda” di proprietà americana, con un guadagno dell’80% dei titoli in Borsa nell’ultimo anno e un marchio (Samuel Adams) sempre più affermato. In doppia cifra (+10 miliardi a testa) anche l’andamento del patrimonio di Larry Page e Sergey Brin, patroni di Google. In Asia, il più ricco resta mr. Hutchison Whampoa (la società di Tlc che controlla 3 Italia): Li Ka-Shing. L’ultraottantenne ha una fortuna di 30,2 miliardi, ma i guadagni maggiori li ha registrati Lui Che Woo, ancora una volta grazie all’investimento nelle sale giochi di Macau che hanno fruttato 14,2 miliardi.