Bill Gates, il co-fondatore e azionista di maggioranza della Microsoft, che vive gran parte della sua vita sotto i riflettori (la causa anti-trust con cui il governo ameircano lo ha accusato di monopolio e’ solo l’ultimo esempio) vuole se non altro mantenere al riparo da occhi indiscreti, cioe’ segreti, i propri investimenti azionari.
Cascade Investment LLC, una societa’ di money management che che investe sul mercato di borsa in nome e per conto di Gates, questo mese, per la prima volta, ha presentato il modulo regolamentare predisposto dalle autorita’ Usa, volto a rendere pubbliche tutti i titoli in portafoglio alla data del 30 settembre.
Si tratta di un modulo noto nell’ambiente finanziario di Wall Street con la sigla 13F, che va presentato alla Sec (Securities and Exchange Commission) cioe’ l’organo di controllo del mercato Usa corrispondente alla nostra Consob.
Di solito questo modulo (coi suoi contenuti) diventa immediatamente accessibile al pubblico, e quindi consultabile in teoria da chiunque, negli Stati Uniti, sia preso dal ghiribizzo di voler ficcare il naso nella composizione dei patrimoni altrui.
Solo che nel caso del padrone della Microsoft si avrebbe una fotografia davvero interessante, poiche’ verrebbero alla luce le strategie di investimento (con i dettagli: quali e quante azioni comprate e a che prezi) dell’uomo piu’ ricco della Terra, il cui patrimonio e’ stimato circa 90 miliardi di dollari (166.000 miliardi di lire).
Ma alla Cascade Investment hanno pensato bene di non dare troppa pubblicita’ alle scelte di investimento di questo speciale cliente. Ecco perche’ Michael Larson, il responsabile della societa’, ha deciso di avvantaggiarsi di un particolare regolamento della Sec che consente agli investitori istituzionali di chiedere all’agenzia federale di mantenere la confidenzialita’ del modulo F13 almeno per un anno.
Cio’ permettera’ alla Cascade di continuare a comprare (e vendere) titoli azionari per mr. Softee (il nomignolo affibbiato a Gates e alla sua Microsoft) senza peraltro offrire ”dritte” o ”soffiare” indirette troppo ”fresche” a milioni di investitori che cercherebbero sicuramente di emulare le scelte finanziarie dell’ultra-miliardario (provocando quindi rialzi – o ribassi – formidabili dei titoli coinvolti).
Stando ai regolamenti della Securities and Exchange Commission, gli investitori istituzionali con oltre 100 milioni di dollari in azioni devono rendere pubblica la composzione del proprio portafoglio alla fine di ogni trimestre. Il regolamento e’ stato tuttavia emendato in tempi abbastanza recenti, cosicche’ adesso la Sec posticipa di un anno la comunicazione, quando chi presenta la domanda sostiene che la pubblicita’ danneggerebbe le strategie di investimento nel breve termine.
Tra coloro che approfittano dell’escamotage per mantenere segreti per 365 giorni gli acquisti in borsa sono le societa’ con cui operano alcuni dei grandi Paperoni americani: la Berkshire Hataway di Warren Buffett (grande amico di Bill Gates, e’ anche lui nella Top 5 dei piu’ ricchi del mondo); il Soros Fund Management LLC, cioe’ il gruppo di hedge funds (tra cui Quantum e Quota) di George Soros; e perfino aziende come la Intel.