Considerato un genio delle scommesse a Wall Street ma bandito dalla piazza di Hong Kong per quattro anni con l’accusa di insider trading, a capo del fondo hedge il cui crac sta scuotendo il mondo bancario c’è un investitore coreano-americano.
Bill Hwang: chi è
Trattasi di Bill Hwang, figlio di una missionaria in Messico e di un pastore protestante, il fondatore e co-ceo di Archegos è stato capace di farsi prestare dalle più grandi banche di Wall Street 50 miliardi e moltiplicare per cinquanta il suo patrimonio.
“Investo nella prospettiva di Dio, in base alla sua scelta di tempo. È leggendo la Bibbia che ho capito che al Signore piace assegnare le giuste valutazioni a tutto. Noi vediamo un Dio attento ai dettagli, che vuole darci abiti migliori”.
Così spiegava Hwang in un video del 2019 registrato per lanciare The Grace and the Mercy, la sua iniziativa per la lettura in comune delle Sacre scritture. Molto devoto alla religione e alla famiglia, originario del New Jersey, figlio di genitori coreani, perfettamente bilingue, Hwang era considerato fino a pochi giorni fa un genio delle scommesse che aveva una tecnina particolare per fare denaro: usava una piccola parte di capitale e una grande parte di leva finanziaria (denaro preso a prestito) al fine di amplificare gli eventuali guadagni.
Operazione particolarmente diffusa fra gli hedge fund, anche se amplifica anche le perdite quando le cose si mettono male. E così è successo pochi giorni fa con il crac del fondo Archegos che ha innescato un terremoto a Wall Street. Laureato di Ucla (Los Angeles) con un master di business administration a Carnegie Mellon, Hwang ha guidato un “Tiger club” della casa madre Tiger Management di Julian Robertson, il suo mentore.
Nella sua carriera, Hwang ha un neo molto grande. Nel 2012 si dichiara colpevole e patteggia versando 60 milioni di dollari dopo che la SEC lo ha accusato di insider trading e manipolazione su alcuni titoli cinesi e americani. Da qui il bando deciso da Hong Kong. Dopo la sua condanna, sciolto il suo hedge fund, Hwang aveva lanciato un “family office” – una boutique finanziaria solo per il suo denaro e quello dei suoi congiunti.