L’accordo proposto a Voyager, il crypto lender fallito, per vendere alcune delle sue attività a Binance Usa è un passo più vicino a diventare realtà. Secondo quanto dichiarato da Bloomberg, Voyager intende cedere la sua piattaforma a Binance per 20 milioni di dollari. Si tratta tuttavia di un primo benestare che arriva dal giudice fallimentare. Secondo i termini dell’accordo, circa 1 miliardo di dollari di asset che Voyager detiene per conto dei clienti sarebbero rilevati da Binance. L’accordo non può concludersi fino a quando il giudice fallimentare degli Stati Uniti Michael E. Wiles non approverà il relativo piano di liquidazione fallimentare.
Il giudice distrettuale statunitense Michael Wiles, del tribunale fallimentare per il distretto meridionale di New York, ha approvato i dettagli del piano proposto per vendere le attività di Voyager durante un’udienza martedì pomeriggio, ma ha chiesto agli avvocati che lavorano all’accordo di rivedere i documenti d’ordine proposti prima di approvarli. L’accordo, che sarà oggetto di un’altra udienza di conferma a marzo, deve essere approvato anche dalla maggioranza dei creditori di Voyager.
Inizialmente Voyager doveva essere acquisita da FTX, ma poi è tornata sul mercata dopo il crollo di FTX a novembre. Binance Usa ha quindi fatto un’offerta vincente a dicembre.
Joshua Sussborg, avvocato di Kirkland & Ellis che rappresenta Voyager, ha dichiarato all’inizio dell’udienza che andare avanti con l’accordo con Binance Usa sarebbe nell’interesse dei creditori di Voyager. Sussborg ha detto:
“Non vogliamo ritardare l’ottenimento del denaro e il ritorno delle criptovalute nelle mani dei nostri clienti. È importante notare che abbiamo anche valutato molto attentamente l’autoliquidazione autonoma, che però non è un’opzione che porterà il maggior numero di soldi nelle tasche dei nostri clienti”.
All’accordo proposto si oppongono la Securities and Exchange Commission (SEC), delle autorità di regolamentazione statali, dell’ufficio fiduciario degli Stati Uniti e alcuni privati.
Anche il Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS) ha dichiarato che avrebbe esaminato le operazioni effettuate dal prestatore, che ha presentato istanza di fallimento lo scorso anno.
Durante l’udienza, Christine Okike, partner di Kirkland & Ellis, che ha parlato anche per conto di Voyager, ha dichiarato che gli avvocati hanno “risolto ai fini di oggi” le obiezioni sollevate dalla SEC e dallo Stato del New Jersey. Okike ha detto:
“I debitori sostengono che abbiamo effettuato una due diligence su Binance Usa e che i suoi dati finanziari dimostrano che ha a disposizione un’ampia liquidità per pagare ai debitori fino a 35 milioni di dollari in contanti, l’importo massimo che potrebbe essere dovuto”.