(9Colonne) – Roma, 20 lug – Duro editoriale di Giovanni Sartori sul Corriere della Sera dal titolo “Il bipolarismo che non funziona”: “Non so quando sia bene, per il Paese, che Prodi cada. Ma certo Prodi non è la soluzione del problema: ormai è il problema. Il suo bipolarismo non è né immaturo né maturo; è puramente e semplicemente sbagliato” afferma il politologo. Sartori stigmatizza l’attuale forma di bipolarismo “che abbiamo inventato alla caduta del regime democristiano. Inventato perché è un unicum molto diverso dagli altri bipolarismi. Il nostro è un bipolarismo rigido, ingessato, nel quale ogni polo è un fortilizio chiuso in se stesso. In tutte le altre democrazie, invece, il bipolarismo è flessibile e aperto; il che vuol dire che ogni polo si adatta alle circostanze e si apre, occorrendo, a soluzioni allargate”. Sartori aggiunge che “il bipolarismo all’italiana è una costruzione del tutto artificiale, artificiosa e innecessaria che si ascrive soprattutto alla formidabile ostinazione di Prodi. Ma oramai i nodi stanno venendo al pettine. Dopo un anno di governo paralizzato dalla sua non-maggioranza, e anche (come tutti, salvo Prodi, avevano previsto) da un’insanabile conflittualità interna, lo scenario sta cambiando. Il quadro non è più quello di un Prodi ‘insostituibile’, ma di un Veltroni che lo andrà a sostituire. Così l’ala riformista che Prodi sacrifica da sempre alle istanze del massimalismo che si è messo in casa, riacquista forza e voce. Rutelli dichiara che il nascente Partito democratico ‘dovrà proporre un’alleanza di centrosinistra di nuovo conio’; Fassino suggerisce che ‘tutto il centrosinistra dovrebbe cercare convergenze più ampie’; e l’ex premier Lamberto Dini bolla la sinistra bertinottiana come ‘una minoranza’ sconfitta dalla storia, e si chiede perché non si dovrebbero cercare nuove alleanze. Sì, questo è il metodo del bipolarismo flessibile. Ma Prodi resta chiuso nel suo bunker, e il suo fido Parisi controbatte che ‘questi vogliono solo un ritorno al passato’. Il che sottintende che finché Prodi resta in sella il bipolarismo che funziona non vedrà mai la luce”.
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