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Bitcoin: -30% in un mese, mai cosí male dal 2013. Festa finita?

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Gennaio da dimenticare gli investitori di Bitcoin: la regina delle valute digitali si avvia a chiudere il primo mese dell’anno con la performace peggiore dal febbraio 2014. Ad oggi, il saldo è – 29% con le quotazioni odierne che si aggirano poco sopra 10 mila dollari (a $ 10,172).

Non fanno meglio le principali rivali. Sempre a gennaio, Ripple e Litecoin hanno perso rispettivamente il 45% e il 29%, mentre Ethereum ha registrato una aumento del 47%.

Ad alimentare l’ondata di vendite sono stati i continui annunci da parte dei governi e delle autorità di maggiori restrizioni sul trading delle criptovalute.

Dopo Cina e Corea del Sud, anche gli Stati Uniti stanno accendendo i fari sul settore. È di ieri la notizia diffusa da Bloomberg secondo cui le autorità di controllo americane hanno inviato mandati di comparizione per i rappresentanti di Bitfinex e Tether, due delle realtà più importanti per lo scambio di criptovalute al mondo.

Nella lista di notizie negative per le criptovalute si è aggiunta la decisione di Facebook di vietare le pubblicità che promuovano le criptovalute e le Ico, cioè le offerte iniziali di moneta con le quali le startup si finanziano e che sono esplose nel 2017 insieme con il successo del Bitcoin e delle sue sorelle minori.

“In questo momento stanno aumentando le regolamentazioni e le restrizioni”, ha detto a Bloomberg  Stephen Innes, trader per l’Asia  di Oanda. “Siamo solo all’inizio”

Sempre ieri ha preso il via a Tokyo l’indagine della polizia finanziaria giapponese dopo la truffa digitale che ha coinvolto la piattaforma online di criptovalute Coincheck, responsabile di una perdita di oltre 430 milioni di euro in valuta digitale. I vertici della società con sede nella capitale sono stati ascoltati dagli investigatori sulle modalità che hanno condotto all’hackeraggio, e alcuni dei server della Coincheck sono adesso al vaglio degli inquirenti.