Bitcoin balza dopo il crollo della scorsa settimana: cosa potrebbe cambiare con le elezioni Usa
Il Bitcoin è balzato nella serata di ieri sfondando il tetto dei 57.000 dollari dopo che la scorsa settimana la moneta digitale creata nel 2009 da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto, è crollata del 9%, registrando la peggiore performance settimanale dall’agosto 2023.
Bitcoin sull’ottovolante: come sta andando la moneta digitale
Il Bitcoin ha avuto un andamento altalenante per la maggior parte dell’anno. La scorsa settimana è sceso brevemente sotto il suo livello minimo di circa 55.000 dollari. Gli analisti hanno avvertito che al momento le criptovalute non hanno catalizzatori importanti e che, in loro assenza, è probabile che i prezzi siano sensibili ai fattori macro e continuino a consolidarsi. Anche la stagionalità è un fattore. Per il bitcoin, come per altri asset di rischio, settembre è un mese storicamente debole.
“Affinché il bitcoin possa sperimentare un po’ di rialzo nella prossima settimana, è essenziale che i mercati azionari statunitensi trovino una certa stabilità o uno slancio positivo, portando potenzialmente a una diminuzione dei deflussi dagli ETF [cripto]”, hanno affermato gli analisti di Bitfinex in una nota di lunedì. “Questo sollievo nei mercati azionari potrebbe contribuire ad alleviare la pressione di vendita sul bitcoin, fornendo un ambiente favorevole per una ripresa”.
Le elezioni Usa e l’impatto sul Bitcoin
Inoltre, secondo un recente rapporto di Bernstein, l’esito delle prossime elezioni negli Stati Uniti potrebbe avere un impatto significativo sul prezzo del Bitcoin. Gli analisti, guidati da Gautam Chhugani, prevedono due scenari principali. In caso di una vittoria di Donald Trump, il prezzo del Bitcoin potrebbe aumentare fino a raggiungere tra 80.000 e 90.000 dollari entro la fine del 2024, grazie al crescente sostegno di Trump per il settore delle criptovalute e le sue promesse di rendere gli Stati Uniti la “capitale mondiale delle criptovalute”.
Al contrario, una vittoria di Kamala Harris potrebbe vedere il Bitcoin ridurre il suo valore a un intervallo tra 30.000 e 40.000 dollari, poiché la sua posizione sulle criptovalute è ancora poco chiara e incerta. Gli analisti notano che Harris non ha ancora affrontato esplicitamente la questione, lasciando aperte domande su quali potrebbero essere le sue politiche.
Il rapporto mette in evidenza anche come un contesto normativo più favorevole, come quello ipotizzato con la vittoria di Trump, potrebbe aiutare le criptovalute a superare le attuali sfide normative. Questo potrebbe aprire la porta a una maggiore partecipazione istituzionale e bancaria, eliminando i rischi politici per chi vuole investire in prodotti finanziari basati su blockchain.
Frodi in criptovalute in aumento
Tuttavia, per la serie non è tutto oro quello che luccica, aumentando l’appeal delle criptovalute, aumentano anche i criminali. Il report 2023 dell’Internet Crime Complaint Center (IC3) del Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti ha rivelato una crescita significativa delle frodi legate alle criptovalute, con perdite totali di 5,6 miliardi di dollari, un incremento del 45% rispetto al 2022. Le denunce riguardanti le criptovalute hanno rappresentato il 10% delle segnalazioni complessive ricevute dall’FBI, ma quasi la metà del totale delle perdite economiche per quell’anno.
Tra i dati più rilevanti, gli individui di età superiore ai 60 anni sono stati le vittime più colpite, con perdite pari a 1,6 miliardi di dollari. Le frodi legate alle criptovalute sono state prevalentemente legate a schemi di investimento, rappresentando il 71% dei casi, mentre il 10% riguardava frodi legate a call center e truffe di impersonificazione del governo.
Un tipo comune di frode, definito “pig butchering”, è spesso eseguito attraverso call center che sfruttano lavoratori stranieri, attirandoli con false promesse di lavoro per poi sfruttarli, richiedendo il rimborso di spese e trattenendo documenti come passaporti. Questi call center sono spesso utilizzati per gestire schemi di fiducia, che si basano sul convincere le vittime a investire denaro con promesse di alti rendimenti, senza che gli investitori abbiano mai incontrato fisicamente gli organizzatori delle frodi.
Il report ha anche evidenziato altre tipologie di frodi, come quelle legate ai giochi “play-to-earn”, dove gli utenti devono acquistare token per partecipare e successivamente vedono i loro fondi bloccati nei wallet, nonché le truffe di aziende che affermano di poter recuperare criptovalute perse, ma che in realtà truffano ulteriormente i clienti.