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Bitcoin, in Cina adesso sono illegali. Raffica di vendite sui mercati

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La Banca centrale della Cina ha esteso le precedenti limitazioni dichiarando illegali tutti i servizi collegati alle criptovalute, in un intervento pubblicato venerdì 24 settembre. “Gli scambi di valuta virtuale esteri che utilizzano internet per offrire servizi ai residenti nazionali sono considerate attività finanziarie illegali”, ha detto la Pboc, precisando che gli operatori di exchange stranieri saranno perseguiti.

Criptovalute in rosso dopo la decisione cinese

L’annuncio ha provocato un immediato impatto negativo sul mercato delle criptovalute: il Bitcoin ha ceduto oltre il 5% mentre alcune altre alt-coin hanno subito perdite ancor più consistenti (Ether, -7,97%, XRP, -7,15%). Nonostante l’apertura positiva per Wall Street, il titolo del grosso exchange di criptovalute Coinbase è in netto calo (-1,59%).

Reiterando un messaggio già lanciato lo scorso giugno la Pboc ha dichiarato che “le istituzioni finanziarie e gli istituti di pagamento non bancari non possono offrire servizi per attività e operazioni legate alle valute virtuali”. Questa decisione, a suo tempo, aveva già duramente colpito le criptovalute.

Per il mercato delle criptovalute, la Cina è stata foriera solo di cattive notizie quest’anno, adottando una linea sempre più restrittiva nei confronti del settore. Sono stati introdotti forti vincoli alle attività di mining, che in Cina sono sempre state di casa per via dei ridotti costi dell’energia elettrica.

Pechino, tuttavia, avrebbe adottato una linea dura anche per limitare i consumi di energia legati al mining e, di conseguenza, le emissioni. Sullo sfondo, poi, prosegue in stadio avanzato di sperimentazione il progetto dello yuan digitale, che potrebbe diventare già dall’anno prossimo la prima moneta digitale emessa da una banca centrale di prima grandezza.

Questo progetto, oltre a rappresentare un possibile strumento per esportare l’influenza dello yuan all’estero, diventerebbe un concorrente pubblico alle criptovalute utilizzate come forma di pagamento – assicurando la centralità della moneta ufficiale negli scambi del “mondo reale”.