A cura di Matteo Oddi
In queste ore trader e investitori si interrogano se il prezzo del bitcoin ha trovato un nuovo supporto per le sue proverbiali oscillazioni. Nel fine settimana la prima criptovaluta ha provato ad allungare fino a 8.400 dollari, per poi registrare un leggero calo che al momento la porta intorno quota 8.100 dollari, secondo i dati Coinmarketcap.
Questa nuova iniezione di fiducia secondo alcuni è dovuta allo short squeeze (ricopertura di posizione corte, mai così alte su Bitfinex) o alla notizia dell’interesse nel comparto delle criptovalute da parte di grandi nomi come Soros e Rockefeller. E poi ci sono i futures: CME Group ha recentemente riportato un forte incremento dei volumi degli scambi per i contratti, sebbene il sentiment generale degli istituzionali risulti moderatamente ribassista.
E non senza motivo, essendo stati testimoni di un trimestre d’inizio anno in cui il valore complessivo del mercato è sceso da oltre 800 miliardi di dollari a circa 300 miliardi di dollari.
Ma nonostante tutto questo in uno scenario così incerto è comunque possibile individuare dei trend di ampio respiro destinati a lasciare il segno nel 2018.
1. Regulation
Sul fronte della regulation diverse notizie fanno pensare ad un approccio più soft del previsto da parte di governi e banche centrali. Basti ricordare la posizione attendista dei ministri delle finanze del G20 (che hanno rinviato a luglio le prossime raccomandazioni ufficiali), lo slittamento al 2019 dei lavori per la regolamentazione Ue e le dichiarazioni pro-blockchain delle authority di vigilanza Usa («Credo che in generale “non nuocere” sia l’approccio giusto per lo sviluppo della tecnologia del registro distribuito», ha detto il detto il direttore della Cftc in audizione al Senato).
Riassumendo, l’esempio della repressione in salsa cinese non sembra fare proseliti importanti fuori da Pechino e le autorità si prendono il loro tempo per comprendere meglio la tecnologia blockchain e le sue implicazioni.
2. Ico
Un altro dei punti centrali relativi alle prospettive di regolamentazione saranno certamente le raccolte fondi delle startup tramite Ico: dopo il boom registrato lo scorso anno, a febbraio hanno visto diminuire drasticamente la quantità dei fondi raccolti, con il 48% dei progetti che ha ottenuto tirato su il 10% o meno dell’hard cap annunciato. E solo 4 dei 10 progetti più grandi è riuscito a raggiungere quel tetto massimo.
“Una delle storie principali del 2018 sarà vedere come il mercato verrà ripulito da tanti progetti di dubbia qualità ”, ha detto a riguardo Anatoliy Knyazev di Exante. La sua previsione è che “le criptovalute deboli scompariranno, il prezzo delle altcoin a media capitalizzazione scenderà e le criptovalute forti e stabili diventeranno le fondamenta di una nuova economia”.
3. Promozione
E infine assisteremo a una reazione da parte dell’intero settore nei confronti dei divieti decisi da piattaforme come Facebook, Google e Twitter, che non ospiteranno più le inserzioni che trattano criptovalute e blockchain. Quindi la promozione dei progetti attivi in questo spazio si muoverà necessariamente attraverso canali diversi, come per esempio i forum decentralizzati.
Resta da inquadrare l’impatto di questo trend sulla consapevolezza del pubblico generale e di conseguenza sul piano della liquidità proveniente dagli investitori retail.