Per il Bitcoin il mese di maggio 2021 potrebbe essere ricordato come il secondo peggiore di sempre. La partita è ancora in bilico, perché, stando ai dati dell’exchange Bitstamp, il calo da inizio mese per il Bitcoin, alle ore 11 italiane, era del 37,5% (a 36.200 dollari), contro un ribasso del 37% registrato nel novembre 2018. Lontano, invece, il record negativo assoluto registrato nel settembre 2011, mese in cui la criptovaluta per eccellenza aveva perso il 40% del valore. Alle ore 17 e 14 il Bitcoin si trova a quota 36.850,43 dollari.
Nel frattempo, Ether risulta in calo del 12% a maggio, registrando la prima perdita mensili dal settembre 2020.
E se per molti entusiasti il Bitcoin equivale a un “oro digitale” adeguato a proteggere dal rischio inflazione, la prospettiva di una crescita dei prezzi più sostenuta rispetto al previsto non è stata di grande aiuto alle crypto. Al contrario, l’oro (quello vero) ha segnato un +7%: è il maggior incremento mensile per il metallo giallo dal luglio 2020.
Secondo quanto scrive Yahoo Finance, “la quantità di Bitcoin detenuti dalle entità ‘balena’ – cluster di indirizzi controllati da un singolo partecipante alla rete in possesso di almeno 1.000 coins – è aumentata di oltre 25.000 BTC a 4,149 milioni dal 19 maggio. In prospettiva”, si legge, “potrebbe essere necessaria un’accumulazione sostenuta da parte dei grandi investitori per ripristinare la fiducia del mercato, che al momento è malridotta”.
Bitcoin, le previsioni per il futuro
Le opinioni sulle sorti future del Bitcoin restano polarizzate. Se investitori come Ray Dalio hanno, ad esempio, abbandonato gli indugi del passato per acquisire una certa esposizione alle criptovalute, altri analisti restano scettici sul destino finale di tutto questo mondo.
L’economista Nouriel Roubini, da sempre scettico, ha ribadito in una recente intervista a Goldman Sachs che “il Bitcoin e le altre criptovalute non generano redditi né hanno un’utilità, il che significa che non c’è modo di arrivare a comprendere il loro valore fondamentale”.
Lo scorso marzo un report di Bofa aveva poi sostenuto come, ancora oggi, la domanda di Bitcoin è giustificata non tanto dall’utilizzo come mezzo di pagamento, quanto come asset di investimento speculativo. Del resto, aveva affermato BofA, questa criptovaluta può portare a termine 14mila transazioni all’ora, contro i 236 milioni del circuito Visa.