Economia

Bitcoin: per G20 non rappresenta un rischio. Prezzi tornano a correre

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Prove di recupero per il Bitcoin, che tanta la risalita dopo aver perso quota nel fine settimana fino ad avvicinarsi pericolosamente alla soglia dei 7 mila dollari ($7,335.57), Il rimbalzo è iniziato ieri sera: nel giro di poche ore la valuta digitale ha guadagnato 700 dollari, tornando sopra la soglia degli 8 mila dollari. Questa mattina, le quotazioni si attestano a 8.150,05 $ anche se i prezzi restano tuttavia ancora sotto il 15% dei massimi della settimaa (dati Coinbase).

Diversi i fattori che hanno alimentato le vendite durante il fine settimana. Non ultimi i rumors stampa che anche Twittter, seguendo l’esempio di Facebook e Google, limiterà la pubblicità del mercato delle criptovalute sul suo sito. Il nuovo divieto potrebbe entrare in vigore nell’arco di due settimane, ma la mossa potrebbe causare una temuta reazione a catena, spingendo anche altri giganti tech a chiudere le porte alle criptovalute nell’ottica di limitare le frodi.

“Facebook è stata la prima, ma ora si sta parlando anche di Twitter. Gran parte della domanda di criptovalute viene dal retail, per cui questo potrebbe avere un impatto negativo proprio sulla stessa domanda”, ha affermato Joe DiPasquale, CEO di BitBull Capital.

Se la notizia di Twitter ha alimentato le vendite, il cambio di marcia è avvenuto dopo che il FSB (Financial Stability Board), che coordina la regolamentazione finanziaria al G20, ha respinto le richieste provenienti da diversi paesi di fissare i paletti per il mercato delle criptovalute.

“La prima valutazione dell’FSB è che al momento queste cripto-attività non rappresentano un rischio per la stabilità finanziaria globale”, ha dichiarato Mark Carney, presidente dell’FSB, in una lettera ai ministri delle finanze e governatori delle banche centrali, che si incontrano oggi e domani a Buenos Aires.

L’FSB, tuttavia, ha sottolineato la necessità di un maggiore coordinamento internazionale nel monitoraggio di queste tecnologie in rapida evoluzione, che rappresentano ancora un settore minuscolo equivalente a meno dell’1% del prodotto interno lordo globale.

Nel corso del weekend non è stata soltanto la quotazione del Bitcoin a perdere quota. Nella giornata di ieri, Ethereum ha perso il 17% dall’apertura, mentre Bitcoin Cash e Litecoin hanno bruciato circa 10 punti percentuali e Ripple ha perso il 14%.