Inizio di settimana difficile per i prezzi del Bitcoin. Dopo il tonfo della scorsa settimana, la valuta digitale si muove piatta sotto 47 mila dollari. Nell’ultimo mese, la criptovaluta ha perso il 30% del suo valore (+60% da inizio anno).
La debolezza attuale, spiegano gli analisti, è da ricondurre a una crescente connessione con le evoluzioni del quadro macroeconomico, mentre le criptovalute minori si riprendono più velocemente quando ci sono eventi che creano incertezza da un punto di vista macro.
Istituzioni e grandi investitori nell’ultimo anno hanno incrementato gli acquisti di valute digitali, considerando il mercato più maturo e mentre la regolamentazione diventa più chiara, cosa che ha finora sostenuto il prezzo di Bitcoin. Tuttavia, dicono gli esperti, la maggiore connessione con il mondo istituzionale puo’ rivelarsi un’arma a doppio taglio quando appunto ci sono turbolenze macro o di mercato.
Bitcoin, i future anticipano ulteriori cali dei prezzi
Ma quali sono le prospettive per la principale criptovaluta nei prossimi mesi? Secondo l’analisi odierna di Gabriel Debach, market analyst di eToro:
“L’attuale offerta di Bitcoin in circolazione ha toccato il valore del 90% – 18.900.462 sul massimale di 21.000.000. Con quasi il 98% della popolazione mondiale che non possiede il token. Osservando i futures sul Bitcoin scambiati sul CME possiamo osservare come siano entrati in backwardation, ovvero quando il prezzo corrente di un’attività sottostante (in questo caso il prezzo di Bitcoin) è superiore ai prezzi scambiati nel mercato dei futures. Generalmente parlando, tale situazione rappresenta un segnale ribassista, poiché i trader si aspettano che i prezzi a lungo termine diminuiscano. In generale, osserviamo un’importante correzione (proprio il Bitcoin nella seduta di ieri ha visto cedere circa sette punti percentuali). Tale situazione potrebbe evidenziare un nervosismo in attesa della decisione della Federal Reserve di domani”.
Pesano anche le grandi vendite sul mercato
Come fa notare Orlando Merone, Country Manager di Bitpanda in Italia, anche i timori legati alla variante Omicron hanno danneggiato i mercati nell’ultima settimana, creando uno scenario molto volatile. Circa 1,8 miliardi di euro sono stati liquidati nella mattinata di sabato 4 dicembre, causando il 20% di correzione intraday nella maggior parte delle criptovalute liquide, mentre le altcoin a bassa capitalizzazione sono scese ancor di più. Si è trattato del terzo dip più importante di quest’anno.
“Il mercato delle criptovalute è ancora guidato in gran parte dai movimenti di prezzo di Bitcoin ed Ethereum:ogni mossa di questi due asset si riflette sul mercato delle altcoin, aumentandone la volatilità. Ci sono similitudini con il crollo avvenuto a maggio, quando Bitcoin ha perso circa il 50% del suo valore e altre altcoin hanno seguito il trend al ribasso. Il mercato è poi riuscito a recuperare la maggior parte delle perdite in meno di tre mesi. Analogamente al recente calo, il mercato necessita di un po’ di tempo per recuperare, ma il sentiment generale sul lungo periodo rimane rialzista”.
Una svolta positiva- fa notare infine Craig Erlam, analista senior di Oanda – potrebbe arrivare domani con la Fed. “Un atteggiamento dovish avrebbe la capacità di rimettere in moto i prezzi”. Anche se, aggiunge subito dopo “si tratta di un’ipotesi remota alla luce dei livelli di inflazione”.