Momento d’oro per il Bitcoin che attualmente sta sfiorando dei nuovi massimi storici. Nei giorni scorsi la criptovaluta più famosa al mondo è salita del 3% arrivando a superare per la prima volta da marzo, i 73.000 dollari. L’asset digitale è ora in procinto di chiudere il mese di ottobre in rialzo del 14%, il che lo renderebbe il miglior mese da marzo.
Cosa spinge il prezzo del Bitcoin
Il recente rialzo di Bitcoin è stato spinto da una combinazione di fattori tecnici e di domanda, tanto che il valore della criptovaluta ha quasi raggiunto il record storico di 73.700 dollari, toccato a marzo. Attualmente il Bitcoin vanta una capitalizzazione di circa 1.450 miliardi di dollari, posizionandosi come il decimo asset più prezioso al mondo. Questo livello è sostenuto sia dal crescente interesse istituzionale attraverso ETF, che continuano ad attirare ingenti capitali, sia dal supporto di alcune figure politiche, come Donald Trump, la cui candidatura ha innescato un “effetto simpatia” fra molti cripto-investitori.
A spingere al rialzo le quotazioni della criptomoneta infatti anche le elezioni in USA in arrivo il prossimo 5 novembre e che vedono sfidarsi da una parte il candidato repubblicano ed ex presidente Donald Trump che ha corteggiato l’industria delle criptovalute quest’anno e si è presentato come il candidato pro-cripto e dall’altra la candidata democratica e vicepresidente Kamala Harris, più silenziosa sulle criptovalute. Il risultato delle elezioni americane è considerato da più parti come un catalizzatore chiave per il prezzo del Bitcoin.
21Shares: cosa cambia per il Bitcoin con l’upgrade Nakamoto
E mentre il Bitcoin macina record, si stanno diffondendo novità interessanti sul ruolo della criptovaluta come riserva di valore come sostiene Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares. Secondo l’esperto, Stacks, la soluzione di scalabilità di BTC, ha completato con successo la fase di rollout del suo upgrade “Nakamoto”, che ha raggiunto la piena operatività nella giornata di ieri, 30 ottobre 2024.
Chiamata così in onore del famoso (e per ora sconosciuto) creatore di Bitcoin, Nakamoto è stata progettata per incrementare la velocità del network, aumentare la sicurezza e rendere il sistema più resistente alle eventuali manipolazioni dei miner. Lanciata nel 2021, Stacks è un “Layer 2” del Bitcoin, ovvero una piattaforma che mira a risolvere i problemi del Bitcoin legati alla scalabilità, all’alta latenza, alle limitate possibilità di programmazione e al non poter supportare smart contract complessi nativamente. Con l’introduzione di questa sorta di blockchain di supporto, la velocità delle transazioni sul network di BTC è aumentata di 120 volte; inoltre, sono state sbloccate delle funzionalità che permettono lo sviluppo di dApp, mantenendo integra la sicurezza e la non manipolabilità della struttura. Tutte queste nuove funzioni sono state ben accolte dalla comunità cripto, come dimostra il fatto che il valore incorporato totale di Stacks (TVL) ha registrato una crescita da inizio anno e il suo token nativo, STX, è vicino a raggiungere il prezzo più elevato di sempre.
Se si osserva il rapporto prezzo/commissioni, ovvero l’equivalente del P/E ratio per le azioni, si può scoprire un trend. Sebbene il prezzo del token Stacks sia aumentato durante l’estate con la crescita dell’attesa per l’aggiornamento Nakamoto, da allora si è stabilizzato, con le commissioni che continuano ad aumentare a un ritmo più alto rispetto al prezzo del token. Ciò suggerisce che, sebbene il token possa essere stato sopravvalutato durante il picco dell’hype, ora appare relativamente sottovalutato poiché l’attività di rete – e le commissioni generate – superano l’apprezzamento. Con l’upgrade e lo sblocco di funzionalità avanzate, Stacks è ben posizionato per una maggiore adozione. Infatti, ad oggi gli utenti che accedono alla piattaforma quotidianamente sono molto pochi (meno di 5mila), ma prevediamo che l’engagement e l’attrazione di nuovi investitori crescerà considerevolmente, anche grazie alle collaborazioni con BitGo e Grayscale.
Questo aggiornamento di Stacks – continua l’esperto – rende quindi BTC una risorsa produttiva, consentendone l’implementazione in applicazioni come prestiti decentralizzati basati su BTC, stablecoin garantite da BTC e altri casi d’uso innovativi.
Man mano che Bitcoin diventerà più accessibile per le applicazioni DeFi, la sua influenza all’interno del più ampio ecosistema finanziario decentralizzato è destinata ad espandersi considerevolmente.