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Bitcoin: Tesla vende il 10% della criptovaluta in portafoglio

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Continua la sua corsa sulle montagne russe il Bitcoin che dopo il tonfo del weekend scorso, quando è arrivata a perdere il 10% nel giro di 12 ore, scendendo sotto quota 50mila dollari di valore, nelle ultime 24 ore ha registrato un incremento importante del prezzo riportando a quota 54.80o dollari.

Tra i vari sostenitori della criptovaluta per eccellenza troviamo il famoso Elon Musk, il numero uno di Tesla che a febbraio aveva annunciato di aver acquistato Bitcoin per l’equivalente di 1,5 miliardi di dollari, così da avere “maggiore flessibilità per diversificare ulteriormente e massimizzare i rendimenti” che presto avrebbe iniziato ad accettare la criptovaluta più popolare al mondo come forma di pagamento.

Bitcoin e Tesla: le mosse di Musk

Successivamente Musk ha poi annunciato la possibilità di acquistare veicoli Tesla pagando in Bitcoin almeno negli States, per chi abita fuori dagli Stati Uniti, ci sarà da aspettare ancora un po’.  Ma per certo, questa opzione sarà offerta, “entro la fine dell’anno”, ha detto Musk, senza specificare in quali paesi.

Ora l’istrionico imprenditore sudamericano ha annunciato tramite Twitter che la compagnia ha venduto circa il 10% della criptovaluta presente nel suo wallet. Musk ha voluto chiarire che “non ho venduto nessuno dei miei Bitcoin. Tesla ha venduto il 10% delle sue partecipazioni essenzialmente per dimostrare la liquidità di BTC come alternativa alla detenzione di liquidità in bilancio”.

Il CFO della società di Palo Alto, Zach Kirkhorn, ha spiegato che attraverso questa operazione di vendita Tesla ha generato un profitto di 102 milioni di dollari, dovuto all’aumento del valore che ha registrato la criptovaluta nel corso del primo trimestre. Un’operazione quindi che ha avuto come finalità quella di permette a Tesla di raccogliere denaro.

Per i più esperti Tesla rischia di guadagnare più dall’investimento in Bitcoin che dalla vendita di auto elettriche. Poche ora fa l’azienda ha alzato il velo sui conti del primo trimestre, rivelatosi sopra le attese del mercato. L’utile netto è balzato su livelli senza precedenti a 438 milioni, pari a 0,93 centesimi e superiori anche agli 0,79 centesimi stimati.
Un anno fa l’utile era stato di 16 milioni. In volata i ricavi a 10,39 miliardi di dollari, con un incremento di circa il 74% dai 5,99 miliardi dello stesso periodo del 2020 e oltre i 10,29 miliardi previsti dagli analisti di Wall Street (stime IBES Refinitiv).