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Bitcoin torna a 40.000 $, cosa pensano gli analisti dopo il crollo di ieri

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Dopo la pesante flessione di ieri durante la quale il Bitcoin è scivolato fino a 31.000 dollari questa mattina il Bitcoin è in ripresa a quota 40.000 dollari. Una volatilità elevatissima che ha caratterizzato la regina delle criptovalute nelle ultime sedute. Dai massimi di aprile a 64.000 dollari, qualche giorno prima del debutto sul Nasdaq della piattaforma Coindesk, la flessione è del 38%.

A favorire le vendite nella seduta di ieri aveva contribuito un insieme di fattori tra cui la possibilità che Tesla avesse ceduto tutta la sua partecipazione in Bitcoin (poi smentita nella serata di ieri dal suo fondatore Elon Musk) e la decisione della banca centrale cinese di vietare alle banche del paese l’utilizzo delle criptovalute.

Bitcoin, i primi giudizi degli analisi

Ma cosa ne pensano gli analisti di questo tracollo? Secondo Anthilia Sgr l’impressione è che dopo una botta del genere l’asset class delle cripto offrirà, per un po’, ritorni mediocri, ma che non dovrebbero impattare oltre il giusto sul resto. Sembra scontato che ad un certo punto l’ascesa riprenderà, come avvenuto in passato.

Secondo Simon Peters, market analyst di eToro, l’attuale volatilità nel mercato delle crypto è una combinazione di fattori. “Primo, è importante sottolineare che quest’anno Bitcoin ed Ethereum si sono apprezzate enormemente, quindi è naturale ci siano delle prese di profitto. Da un punto di vista tecnico, poi, indicatori come lo Stochastic Momentum Index, nelle ultime settimane lasciavano intendere che una correzione o un movimento di prezzo verso il basso era sulle carte.
Questo calo dei prezzi è maturato nel corso di qualche settimana.
Nell’ultimo mese abbiamo assistito alla costante crescita delle riserve di scambio, ovvero l’ammontare di bitcoin tenuti negli exchange wallet da parte degli utenti, un indicatore della disponibilità a vendere. Martedì, per esempio, si è visto il sesto maggiore flusso netto negli exchange dell’ultimo anno.
Sebbene lo spostamento di bitcoin in un exchange wallet non significhi necessariamente una liquidazione delle posizioni, esso tende a coincidere con una caduta dei prezzi. Lo abbiamo visto il 12 maggio scorso, quando il prezzo ha ceduto il 13% in coincidenza con il terzo maggiore flusso netto negli exchange degli ultimi dodici mesi. In qualsiasi caso, la morale è che tutti i mercati hanno alti e bassi”.

Secondo Peters le crypto rappresentano ancora un’asset class nuova e volatile che deve essere messa alla prova in un contesto inflattivo. Gli investitori devono ricordare le basi ed evitare decisioni basate solo sul prezzo. “Si deve essere onesti nel decidere la propria propensione al rischio; ricercare e capire i progetti dietro ogni token; e solo quando si è pronti, investire in un portafoglio ampio e diversificato” conclude Peters.