I tassi negativi anziché essere uno stimolo per la circolazione del denaro potrebbero ridurre i consumi; Larry Fink, ceo del fondo BlackRock, non vede nella politica monetaria intrapresa dalle banche centrali un modello in grado di produrre i risultati sperati. Nella lettera annuale indirizzata agli azionisti del fondo, Fink ha parlato delle conseguenze dei tassi d’interesse negativi nelle abitudini di risparmio. In particolare, il ceo di BlackRock ritiene che le spese per la previdenza, in questo contesto, debbano aumentare significativamente per mantenere i livelli attesi di reddito al pensionamento; un 35enne deve risparmiare il triplo quando i tassi a lungo termine sono del 2% anziché del 5%, scrive Fink. Il risultato è una deviazione del denaro dal canale del consumo a quello del risparmio.
“C’è stato molto dibattito sul come un lungo periodo di tassi d’interesse bassi possa contribuire all’inflazione. Un’attenzione neanche lontanamente sufficiente, però, è stata destinata ai costi che questi tassi bassi (ora negativi) stanno avendo sulla possibilità da parte degli investitori di risparmiare e pianificare il futuro”.
La dinamica delineata da Fink sottolinea, ancora una volta, come i tassi negativi possano rivelarsi controproducenti in molti contesti diversi; in questo caso, “una politica monetaria che mira a stimolare la crescita, rischia di ridurre la spesa destinata ai consumi”, conclude i ceo di BlackRock.
Altri fenomeni indesiderati legati a questo tipo di provvedimenti sono, ad esempio, l’aumento della domanda di contante (a protezione della resa negativa dei depositi), o la crescente difficoltà del comparto bancario a generare profitti. Eppure, secondo José Viñals del Fmi i costi potenziali dei tassi negativi restano più contenuti dell’effetto positivo sulla domanda. Ma anche allo stesso Fmi è chiara perlomeno l’esistenza di limiti sia per quanto riguarda l’entità sia la durata nel tempo di tale misura straordinaria.
Fonte: Financial Times