BlackRock ha mostrato i muscoli questa settimana, ricordando agli investitori perché è il più grande gestore patrimoniale del mondo, con un nuovo record di 11,5 trilioni di dollari in gestione. I suoi fondi comuni ed ETF hanno registrato un afflusso record di 221 miliardi di dollari nel terzo trimestre, su più prodotti, attivi, indicizzati e regionali.
“Nelle mie conversazioni con i clienti e i responsabili politici di tutto il mondo, sento che sempre più Paesi riconoscono la potenza dei mercati dei capitali americani e vorrebbero costruire il proprio tipo”, ha dichiarato Larry Fink, CEO di BlackRock, durante la conference call sugli utili della società.
“I disavanzi pubblici record e la stretta sui prestiti bancari significano che le persone, le aziende e i Paesi si rivolgeranno sempre più ai mercati per finanziare i loro pensionamenti, le loro attività e le loro economie”, ha proseguito.
BlacRock: afflussi record per gli ETF
Gli ETF della società hanno raccolto 97 miliardi di dollari nel trimestre, portando il totale annuale a 248 miliardi di dollari. Secondo la società, 48 miliardi di dollari sono andati al reddito fisso, 32 miliardi all’azionario core e 20 miliardi agli ETF di precisione.
“Stiamo assistendo a un ampliamento dell’adattamento degli ETF a livello globale, che ha portato a un aumento dei livelli di utilizzo che, a nostro avviso, non farà altro che aumentare la domanda di ETF.
Il nome di Larry Fink è salito alla ribalta della cronaca finanziaria in Italia quando a inizio ottobre si è parlato di un colloquio del numero uno di BlackRock con la premier Giorgia Meloni. Nel corso del colloquio – secondo quanto si legge nel sito del Governo – i due interlocutori hanno avuto un approfondito scambio di vedute su possibili investimenti del Fondo USA in Italia nell’ambito dello sviluppo di ‘data center’ e delle correlate infrastrutture energetiche di supporto.
Le discussioni con BlackRock, che gestisce investimenti per quasi diecimila miliardi di dollari, sono l’ultimo segnale di come il governo Meloni stia cercando di attirare gli investitori investimenti esteri. Ed in particolare nordamericani. L’anno scorso, KKR & Co. ha acquistato la rete fissa dell’ex monopolista telefonico Telecom Italia SpA in un’operazione valutata fino a 22 miliardi di euro.