Il problema del debito pubblico è sopravvalutato e la situazione italiana non è poi così preoccupante. A parlare in questi termini è Olivier Blanchard, ex capo economista del Fondo monetario internazionale e docente di economia del Mit di Boston, che dal Festival dell’Economia di Trento, lancia un assist al governo gialloverde.
Secondo l’economista quando il tasso di crescita di un paese è superiore al tasso di remunerazione del suo debito pubblico, il debito non solo è sostenibile, ma tende a ridursi senza bisogno di tagli alla spesa o aumenti di imposte.
E’ fondamentale convincere i mercati che i rischi non sono alti. Basta guardare al Giappone che con il debito pubblico più alto del mondo conserva la capacità di tagliare le tasse senza allarmare nessuno.
L’economista poi sottolinea come il problema non è tanto il deficit, quando il modo in cui vengono spesi i soldi e sottolinea l’importanza degli investimenti.
Per esempio, quota 100 non è la ricetta giusta, mentre più investimenti sarebbero ottimi (…) E’ molto importante capire cosa viene finanziato a debito. Se i soldi aumentano gli investimenti e rendono produttivo il capitale, allora il tema del debito perde ogni significato (…) l’austerity fiscale si traduce in un immediato calo degli investimenti pubblici. E questa è una catastrofe. Credo che si debba dare più margine di manovra ai governi europei. Servono regole per stare insieme, ma le maglie devono essere più larghe, serve più spazio. Per questo penso che vadano cambiati i parametri, penso, per esempio al tetto del debito fissato al 60% del Pil. Se mai ha avuto un senso, oggi non lo ha di certo proprio perché i tassi sono bassi”.