NEW YORK (WSI) – Il blocco dei contratti nel pubblico impiego, fermi da quasi sei anni, è “illegittimo”. Sarebbe questo il parere della Consulta, secondo quanto riferisce Flp, uno dei sindacati presenti al giudizio della Corte Costituzionale. Ma la pronuncia della Corte, secondo quanto si apprende, non riguarda il passato e non ha quindi effetto retroattivo.
In attesa che venga resa nota ufficialmente la decisione, il segretario del sindacato Marco Carlomagno ha detto: “Attendiamo di conoscere in dettaglio la sentenza ma possiamo dire da subito che giustizia è fatta ed è stata restituita ai lavoratori pubblici la dignità del proprio lavoro. Ora il Governo non ha più scuse. Apra subito il negoziato e rinnovi i contratti”.
La Corte infatti ordinerebbe al governo che non si possono sospendere i diritti costituzionalmente garantiti a tempo indeterminato. “Certo – ha aggiunto i primi esborsi non ci saranno prima del 2016, perché i contratti sono oggetto di trattativa, non sono già predeterminati come le pensioni”. Da un punto di vista normativo, inoltre sostiene Carlomagno, ci deve essere “un continuum, ora vedremo che cosa intende fare il governo, se supera i due trienni accorpandoli in un unico contratto per 6 anni”.
La sentenza interessa più di tre milioni di dipendenti, un numero che si è ridotto di 300mila unità dal 2002 al 2013, e riguarda il blocco imposto dal governo Berlusconi, nel 2010, e successivamente confermato da Monti, Letta e Renzi. (mt)