Blockchain, odi et amo. La maggior parte degli utenti online la ama, o meglio, confida in questa tecnologia come “futuro del business”: l’86% ne esalta le possibilità di business, mentre il 14% teme l’imminente scoppio di una bolla speculativa. Lo rivelano i risultati del monitoraggio delle conversazioni online effettuato da Reputation Manager, istituto italiano che si occupa dell’analisi e gestione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico.
Non mancano sul web anche i commenti di chi si trova in difficoltà sulla comprensione del fenomeno blockchain in generale o sul’esatta definizione di termini tecnici come Bitcoin, ledger, miner, token. Il 70% degli articoli online e dei commenti degli utenti lega il concetto di blockchain a quello di Bitcoin e cita spesso insieme questi due termini, che pur essendo strettamente connessi, trattano di fenomeni tecnologici molto diversi. Solo nel 30% dei casi analizzati risultano esser presi in esame singolarmente.
La sicurezza e l’affidabilità della tecnologia blockchain sono tra le tematiche più ricorrenti online. Molti utenti sembrano essere piuttosto fiduciosi della “catena a blocchi” e del suo sistema di open source e altri invece non nascondono una certa preoccupazione nei confronti di un sistema automatizzato, basato su regole predeterminate e con un controllo umano pressoché assente.
Quello che desta più perplessità fra i commentatori online è l’eccessivo costo in termini di sostenibilità per far funzionare le transazioni online tramite Bitcoin. Molto “chiacchierata” sul web è la nuova piattaforma social Steemit, basata sulla tecnologia blockchain, che premia in criptovalute gli utenti che pubblicano notizie, video, immagini o che commentano e condividono i vari contenuti.