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“Giorgia Meloni continua in un’impresa che i suoi predecessori hanno faticato a lungo: guadagnarsi una fiducia sempre maggiore da parte degli investitori”. Così si legge in un editoriale di Bloomberg in cui si mette in evidenza che, mentre la premier si avvicina alla fine del suo secondo anno completo di mandato, “la stabilità politica che ha inaugurato viene applaudita dai mercati finanziari con un’ulteriore riduzione dello spread tra le obbligazioni del Paese e le equivalenti tedesche”.
Tutto merito della Meloni?
C’è da dire che l’idillio Meloni-mercati è in parte frutto del confronto favorevole con i grandi dell’economia europea, Francia e Germania in testa, che stanno attraversando una fase di crisi.
“Con i governi di Parigi e Berlino che funzionano a malapena e gli investitori che rivalutano la sicurezza del debito francese, le carte in tavola sono ora cambiate. Alla guida di una nazione la cui crescita è di gran lunga superiore a quella della Germania, con una coalizione stabile e un’industria bancaria abbastanza solida da tentare di acquistare i rivali all’estero, Meloni si distingue in Europa come un faro di forza” si legge nell’articolo.
Spread in forte calo
Una cosa è certa. Ieri, lo spread tra i titoli di stato italiani e gli equivalenti decennali tedeschi si è attestato intorno ai 117 punti base, dopo aver toccato il minimo triennale di 106 punti base a dicembre. Si tratta di un calo rispetto ai 258 punti base raggiunti all’indomani della sua vittoria elettorale nel settembre 2022.
Anche le proiezioni sul deficit sembrano andare nella giusta direzione.
“La Meloni riuscita a placare le richieste dei suoi partner di coalizione di rispettare le costose promesse fatte agli elettori e a far concordare al suo governo una traiettoria per il deficit che dovrebbe mettere il Paese sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo dell’Unione Europea di scendere sotto il 3% del prodotto entro il prossimo anno” si legge nell’articolo pubblicato da Bloomberg.
“Lo spread è molto basso perché riflette la stabilità politica dell’Italia”, ha dichiarato all’agenzia stampa Domenico Lombardi, professore di economia e politica pubblica all’Università LUISS di Roma. “L’Italia è particolarmente resistente in questo momento, ma potrebbe non durare in un contesto europeo più ampio che sta avendo problemi”.
Il sostegno dell’era Draghi
L’articolo di Bloomberg mette inoltre in luce che “le basi della solidità del governo Meloni sono state gettate durante l’era dell’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che ha messo le finanze del Paese sulla strada del risanamento dopo la pandemia”
Non solo. “La Meloni sarebbe stata sostenuta anche da revisioni favorevoli del profilo del debito – ancora bloccato al di sopra del 130% del prodotto interno lordo – e dalla coda di miliardi di euro di spesa da parte del Recovery fund partito durante al presidenza Draghi. “Questi dati hanno aiutato l’Italia a sviluppare un recente e insolito record di superamento delle aspettative”.
La serie di buone notizie – spiega ancora Bloomberg – insieme al nazionalismo economico della Meloni, che cerca di proteggere le aziende nazionali dall’intervento straniero sta spingendo le imprese italiane a guardare fuori dal Paese. Tra queste c’è l’offerta di UniCredit SpA per Commerzbank AG, che ha scatenato reazioni rabbiose da parte del governo tedesco.
I rischi
Tutto bene? Sì anche se all’orizzonte si profilano alcune nubi.
La Meloni – conclude Bloomberg – sa che molte cose possono andare storte. Il Paese dovrà mantenere le sue promesse fiscali o subire le stesse conseguenze che la Francia sta subendo con la perdita di fiducia degli investitori. Il prossimi anno si prospettano decisioni difficili in materia di finanze pubbliche per portare il deficit al di sotto del 3% entro il 2026. L’economia è in crescita, ma anche questa non è una crescita stellare” spiega l’articolo, aggiungendo che quest’anno l’espansione potrebbe essere solo dello 0,7%, rispetto alla precedente stima dell’1%.
“L’Italia è abituata a vedere ogni parvenza di stabilità ridursi rapidamente in polvere. Per quanto la Meloni abbia l’ambizione di rimanere in carica per un intero mandato, può riuscirci solo in base ai capricci dei suoi partner di coalizione”.