Il futuro spaziale che la Blue Origin di Jeff Bezos intende rappresentare con le sue imprese sarebbe radicato, invece, un due fenomeni culturali ben radicati nel passato del capitalismo: l‘atteggiamento discriminatorio nei confronti delle donne e i compromessi sulla sicurezza a tutto vantaggio dei risultati.
Blue Origin, le accuse di sessismo
E’ questo il quadro che emerge da una lettera aperta firmata da Alexandra Abrams, ex capo della comunicazione dei dipendenti di Blue Origin, e da altri 20 dipendenti (attuali o passati) della compagnia spaziale fondata da Jeff Bezos.
In Blue Origin vige una cultura aziendale che “riflette il peggio del mondo in cui viviamo”, ha affermato la Abrams.
A proposito del sessismo un ex dirigente della società, non nominato esplicitamente, avrebbe apostrofato ripetutamente le dipendenti come “baby girl”, “bambolina” o “dolcezza” e fatto loro domande sulle loro vite sentimentali. “A molti di noi è sembrato che [questo dirigente] fosse protetto dalla sua stretta relazione personale con Bezos – è stato necessario l’aver palpeggiato fisicamente una dipendente perché fosse finalmente mandato via”, hanno detto i firmatari della lettera, pubblicata su una piattaforma di whistleblowing.
“Le disparità fra i sessi sono comuni nell’industria spaziale ma alla Blue Origin si manifestano in un modo particolare di sessismo. Numerosi leader hanno avuto comportamenti inappropriati con le donne”.
Problemi di sicurezza
Accuse non meno gravi hanno poi riguardato la sicurezza delle missioni di Blue Origin, che sarebbe stata sacrificata per tenere il passo con i competitor come SpaceX e Virgin Galactic. “Competere con altri miliardari – e ‘fare progressi per Jeff’ – sembrava avere la precedenza sulle preoccupazioni relative alla sicurezza, che avrebbero rallentato la tabella di marcia”, hanno detto i dipendenti.
Il Ceo della società, Bob Smith, avrebbe allontanato quei dipendenti che sollevavano domande o dubbi sulla sicurezza della capsula New Shepard, che a breve avvierà il suo servizio di turismo spaziale a pagamento. “La cerchia interna di lealisti di Smith prende decisioni unilaterali, spesso senza la partecipazione degli ingegneri, di altri esperti o dei leader senior di vari dipartimenti”, hanno lamentato i firmatari del messaggio.
“Non si può creare una cultura della sicurezza e una cultura della paura allo stesso tempo”, ha detto la Abrams in un’intervista alla Cbs. Sono accuse che l’autorità dell’aviazione americana (Faa) “sta esaminando e che prende seriamente come ogni informazione relativa alla sicurezza”.
Blue Origin ha replicato con una smentita a tutte le osservazioni mosse dalla Abrams e dagli altri firmatari del documento.
Anche Amazon, l’altra creatura di Jeff Bezos, è stata recentemente colpita da accuse di sessismo. Lo scorso maggio cinque donne, impiegate sia con posizioni aziendali o di magazzino, avevano mosso un’azione legale contro il colosso dell’e-commerce, accusato di discriminazioni legate al sesso e alla razza.