E’ lunga la storia di fallimenti che vede protagoniste le compagnie aeree e ora l’impatto della pandemia da coronavirus sull’industria aerospaziale rischia di essere pesante. Da qui Boeing ha chiesto 60 miliardi di aiuti alla Casa Bianca per superare la crisi, avvertendo che se non riceverà assistenza dal governo rischia di fallire. Il presidente Donald Trump ha espresso aperture per il piano di bailout di Boeing sostenendo che gli Usa devono proteggere la società.
Ma accanto a Boeing, i dirigenti di altre compagnie aeree hanno chiesto 50 miliardi di dollari al governo statunitense.
Compagnie aeree chiedono aiuto
I salvataggi potrebbero essere necessari e resta da vedere quale forma potrebbero assumere. Ma nonostante una storia di momenti difficili durante eventi imprevisti, come l’11 settembre 2001, l’eruzione vulcanica in Islanda nel 2010 che ha sconvolto i viaggi aerei, c’è da considerare che le grandi compagnie aeree statunitensi hanno speso la maggior parte del free cash flow (ovvero la liquidità generata al netto delle tasse e investimenti) negli ultimi 10 anni per operazioni di buyback, ossia di riacquisto di azioni proprie. Una mossa che serve a sostenere il titolo in Borsa a vantaggio degli azionisti.
La maggior parte degli investitori sa che il free cash flow è più importante dei guadagni e può essere utilizzato per pagare dividendi, riacquistare azioni, espandere le operazioni o investire in altri miglioramenti per il business.
Le aziende che hanno accumulato liquidità, come la Berkshire Hathaway, sono state criticate per averlo fatto. E mentre in Italia Eni ritira la proposta di buy back 2020 da 400 milioni per l’emergenza coronavirus, Apple sta vivendo un momento buio non solo perché la maggior parte dei suoi negozi sono chiusi, ma perché gli iPhone sono assemblati presso le fabbriche di Foxconn’s in Cina da dove è partito il contagio. Il colosso di Cupertino è stato anche criticato per il fatto di avere troppa liquidità ma ora questo denaro extra servirà all’azienda durante il massiccio calo delle vendite.
FactSet ha fornito i dati sul free cash flow di 10 anni fino alla fine del 2019 per le cinque compagnie aeree facenti parte dell’indice S&P 500 rivelando che hanno speso il il 96% di esso per il riacquisto di azioni proprie.
Il free cash flow di Boeing di 10 anni è stato pari a 58,37 miliardi di dollari, mentre la società ha speso 43,44 miliardi di dollari, ovvero il 74% del free cash flow, per il buyback.
Banche Usa prudenti, sospendono riacquisto azioni proprie
Rimanendo sempre in USA, le otto maggiori banche americane – Bank of America, Bank of New York Mellon, Citigroup, Goldman Sachs, JPMorgan Chase, Morgan Stanley, State Street e Wells Fargo – stanno frenando i loro programmi aggressivi di riacquisto di azioni promettendo di preservare il capitale per superare la crisi da coronavirus.
Le istituzioni finanziarie hanno annunciato la decisione di riacquisto subito dopo che la Federal Reserve ha intrapreso azioni di emergenza volte a evitare una profonda recessione economica.