Dopo i due incidenti che ne hanno portato allo stop a gennaio, Boeing torna a produrre il suo 737 Max. Il modello di velivolo è stato bloccato a terra mesi fa in seguito agli incidenti del gennaio 2018 della compagnia Lion Air e del marzo 2019 della Ethiopian Airlines, che hanno causato in tutto 346 vittime.
A seguito di varie indagini è emerso che gli incidenti erano stati causati da un problema a un sistema antistallo tipico di quel nuovo modello di aereo. L’azienda che ha sede a Chicago, ha spiegato che diversi fattori hanno portato alla stop alla produzione, tra cui il trascinarsi fino al 2020 delle procedure di certificazione, ma anche la necessità di procedere alla consegna degli aeromobili in stock.
La società ha ora deciso di aumentare gradualmente la produzione nel corso del prossimo anno, con una serie di iniziative incentrate sul “miglioramento della sicurezza sul lavoro e della qualità del prodotto”.
“Siamo stati in un viaggio continuo per evolvere il nostro sistema di produzione e renderlo ancora più efficiente”, ha dichiarato Walt Odisho, vicepresidente e direttore generale del programma 737. “Queste iniziative sono il prossimo passo nella creazione di un ambiente di costruzione ottimale per il 737 MAX”,
Boeing, come tutte le altre compagnie aeree, aveva temporaneamente chiuso tutte le sue strutture produttive nell’area di Seattle a marzo per la pandemia del COVID-19.
L’emergenza sanitaria ha gravemente colpito la società, causando una perdita di $641 milioni nel primo trimestre. Boeing ha annunciato anche il taglio di 12.000 posti di lavoro, comprese 6.770 uscite “non volontarie”. Anche American Airlines è stata travolta dalla crisi e ha annunciato un taglio del 30% tra lo staff manageriale e amministrativo, una riduzione di 5.000 posti di lavoro circa.