Si fa sempre più complicata la posizione del colosso Usa Boeing, dopo l’incidente aereo dell’11 marzo dell’Ethiopian Airlines, che è costato la vita a 157 persone. Ieri il Seattle Times ha riferito che anche l’Fbi avrebbe iniziato un’inchiesta sull’iter che ha portato l’ente per la sicurezza dell’aviazione civile Usa (la Faa) a dare il suo via libera al 737 Max 8, il jet protagonista di un incidente mortale avvenuto in Etiopia. Il secondo incidente a mettere in causa quel modello di aereo, dopo quello di ottobre al largo dell’Indonesia.
La polizia federale si unisce così al dipartimento di Giustizia e a quello dei Trasporti nel cercare di capire cosa sia successo nell’iter di certificazione. Anche il Pentagono ha aperto un’inchiesta interna per indagare i legami tra il Segretario alla Difesa pro-tempore, Patrick Shanahan, e la Boeing.
Secondo alcune segnalazioni al vaglio dell’ispettore generale del Dipartimento alla Difesa, Shanahan avrebbe favorito il colosso dei cieli di Seattle dove lavorava prima dei suoi incarichi nell’amministrazione, screditando in campo militare la concorrenza. Shanahan era diventato Segretario pro-tempore dopo l’uscita dal Pentagono di James Mattis, e ora questa vicenda potrebbe complicare i suoi piani per essere confermato come numero uno del Pentagono.
È di oggi intanto la notizia che il colosso dei cieli a stelle e strisce ha sviluppato un software aggiornato e un programma di formazione piloti per far fronte ai problemi incontrati dal Boeing 737 Max 8 della Lion Air precipitato in ottobre in Indonesia. Lo ha reso la Federal Administrastion Aviation, l’authority Usa che vigila sulla sicurezza nei cieli.