ROMA (WSI) – Come Robin Hood, l’Inps preleverà dai pensionati più ricchi per dare ai più poveri. O per lo meno dagli italiani ‘senior’ che ricevono un assegno previdenziale molto alto rispetto ai contributi versati.
Lo ha annunciato il nuovo presidente dell’Inps, Tito Boeri, in un’intervista in diretta Tv.
“Ci sono “pensioni molto alte che non sono giustificate dai contributi che hanno versato durante l’intero arco della vita lavorativa”, c’è un “problema di equità che andrebbe affrontato”, ha detto l’economista a Ballarò dopo aver tenuto un incontro vis-a-vis di quasi due ore con il premier Matteo Renzi.
Tra le altri importanti novità del nuovo corso dell’istituto previdenziale pubblico è previsto anche l’arrivo della cosidetta ‘busta arancione’, che consentirà di conoscere i tempi e l’assegno pensionistico.
È una busta che in alcuni paesi scandinavi viene inviata a tutti i lavoratri in modo tale che si facciano da subito un’idea precisa di come sarà il trattamento pensionistico che stanno maturando.
Si può chiedere a queste persone di poter dare qualcosa per contrastare la povertà soprattutto nella fascia 55/65 anni – aggiunge Boeri tornando sugli assegni che definisce “ingiusti”-. Vogliamo per queste generazioni trovare un modo per contrastare la povertà e dare la possibilità di andare in pensione prima in modo sostenibile, quindi avendo una pensione più bassa”.
“La filosofia di fondo è quella dell’equità – spiega ancora il presidente dell’Inps ?sottolineando che “entro giugno” farà delle “proposte articolate” al Governo -, noi faremo queste proposte per equità non per fare cassa”, sottolinea, indicando poi che uno “dei problemi più seri” è quello “della generazione tra i 55 e i 65 anni che si sono trovati con queste riforme in po’ spiazzati”.
Da parte sua Yoram Gutgeld, consigliere del governo Renzi impegnato sul fronte della spending review, esclude invece interventi sulle pensioni. “Abbiamo affrontato questo discorso già l’anno scorso e la decisione politica è stata di non toccarle. Le pensioni alte sono già in qualche modo tassate e quindi c’è già un intervento di equità. Andare più in giù significherebbe entrare sui livelli di pensioni medie, tipo da 90mila euro, e si è deciso politicamente di non farlo”.
(DaC)